Un attore che ha fatto la storia della commedia italiana e non solo: ora, dopo anni dalla sua morte, si scoprono dei dettagli clamorosi mai sentiti prima.
Paolo Villaggio, nato a Genova il 30 dicembre 1932, è stato un attore e non solo. Era soprattutto uno scrittore, ma anche regista, autore e sceneggiatore. I suoi personaggi saranno per sempre legati alla commedia italiana, la sua era una tragicommedia surreale, con personaggi estremi come il professor Kranz, l’impacciato Giandomenico Fracchia, e ovviamente, l’indimenticabile ragionier Ugo Fantozzi.
Quest’ultimo è il miglior esempio per rappresentare il genio di Paolo Villaggio. Ad un occhio superficiale, la comicità dei film di Fantozzi è semplicemente legata alla sfortuna del buffo ragioniere e alle situazioni assurde in cui si ritrova, mentre negli anni è diventato una vera e propria maschera della commedia italiana, che rappresenta i sogni, i desideri e soprattutto le delusioni dell’uomo medio.
Ma la carriera di Paolo Villaggio non è legata solo ai personaggi di Fantozzi o Fracchia, l’attore ha lavorato con i migliori registi del panorama italiano, tra cui Mario Monicelli, Giorgio Strehler, e Federico Fellini. Tra i suoi film di maggior successo ricordiamo anche “Le Comiche” con Pozzetto, “Scuola di Ladri” o l'”Avengers” del cinema italiano “Grandi Magazzini” e il bellissimo “Io, speriamo che me la cavo!”.
La morte di Paolo Villaggio: solo ora emerge la verità
Il prestigio di Paolo Villaggio non si ferma alla letteratura e al cinema, infatti è ormai noto che l’attore fosse l’amico più stretto del cantautore genovese Fabrizio De Andrè, e che insieme a lui abbia scritto molte canzoni, alcune delle quali diventate classici del repertorio dell’artista. La più famosa è per esempio “Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers” che i due eseguivano appena ventenni nei teatri di Genova, per cercare di intraprendere la strada che li avrebbe poi portati al successo.
Purtroppo l’attore se n’è andato il 3 luglio del 2017 portando ad un enorme vuoto nel mondo dello spettacolo italiano. Aveva 84 anni, portato via da un brutto male, lasciandosi alle spalle un’eredità intellettuale che rimarrà nella storia non solo del cinema italiano ma della cultura in generale. E dando l’addio anche ai suoi due figli, Pierfrancesco ed Elisabetta
È proprio quest’ultima che ha raccontato dei retroscena sulla sua vita e sulla sua morte. Pare infatti che l’attore sia deceduto per delle complicanze respiratorie dovute al diabete che, come dichiarato dalla figlia: “curava poco e male”. Al suo funerale parteciparono moltissime personalità dello spettacolo italiano, tra cui Roberto Benigni, Christian De Sica, Beppe Grillo, Renato Pozzetto e moltissimi altri tra attori e registi.
La figlia Elisabetta ha continuato parlando della vita del padre, smentendo le male voci che giravano sul conto di Villaggio e di come fosse una cattiva persona. La sua comicità e il suo umorismo in effetti non erano di facile lettura, essendo una persona estremamente intelligente. E la figlia non perse occasione per lanciare una frecciatina a tutto il mondo dello spettacolo accusandoli di aver dimenticato il padre: “Non starà al meglio, certo. Ma il cinema italiano lo ha abbandonato, invece mio padre c’è”.