Nel 2024 sarà possibile eliminare alcune condizioni debitorie e quindi sanare anche la propria posizione fiscale.
I contribuenti dovranno verificare non solo la propria posizione e dunque quelli che sono i debiti attivi e con chi, ma anche valutare se ci sono delle posizioni ormai estinte su cui, nel caso, bisogna procedere per chiudere in definitiva la situazione debitoria.
Ci sono debiti che vanno in prescrizione. Di conseguenza, dopo un tot di anni non devono essere pagati. Poi ci sono quelli che non vanno pagati mai, anche se molti pensano che siano dovuti e quindi talvolta commettono l’errore di versarli.
Per quanto riguarda i debiti che non sono vincolanti a una condizione specifica ma a situazioni al di fuori del diritto come quelli di gioco – che sono il frutto di una circostanza “arbitraria” che viene, ad esempio, condizionata da qualcosa riferito agli amici o ai parenti – le regole sono molto chiare.
Si tratta di obbligazioni spontanee che non appartengono al mondo del diritto. Non esiste alcun vincolo che possa obbligare le persone, su queste basi, a pagare un presunto debito che non è tale di fronte alla legge. Laddove, però, un debito di gioco venga saldato spontaneamente e dunque su base volontaria, non sarà possibile richiedere il rimborso di quanto speso. Né direttamente alla persona, né tanto meno alla legge.
È una categoria di debiti che, quindi, non va pagata mai. In nessun caso. Proseguendo, ci sono quelli che per il 2024 andranno in prescrizione e appartengono invece ad un gruppo di debiti che deve essere saldato. Tuttavia, dopo un tot di anni, questi vengono automaticamente annullati. Come riconoscerli? La prescrizione non è uguale per tutti e, in particolare, bisogna fare un conteggio automatico degli anni per capire quando e se spetta proprio nell’anno in corso.
Va ricordato che si applica solo laddove da parte dell’Ente con cui è aperto il debito non vi sia stata più una comunicazione dopo la prima. Se nel tempo invece sono state inviate notifiche, ignorate dal soggetto debitore, la prescrizione non vale e non si applica. Il che vale anche se esse sono state ignorate o non accettate nel caso delle raccomandate.
Molti debiti vengono prescritti dopo 5 anni, in altri casi però si possono applicare i termini massimi dunque dieci anni o addirittura quelli minimi come 2. Dipende tutto dal tipo di debito: si va dai 2 anni per le bollette ai 10 anni per i debiti dei servizi e dei beni. Fondamentale è procedere con una verifica.
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