Lino Guanciale ha cambiato per sempre la sua vita grazie ad una presenza costante: ecco i dettagli e le curiosità sulla vicenda.
Uno degli attori che con la sua ironia, la sua grande professionalità e il suo talento ha lasciato un segno importante all’interno del mondo dello spettacolo è proprio lui, il grande Lino Guanciale. L’interprete, vista la sua bravura, è riuscito a dar voce a diversi personaggi in film e fiction di successo venendo particolarmente apprezzato dal pubblico. Di recente, ha ammesso di cambiato la sua vita per merito di una persona speciale: ve lo sveleremo nel corso del nostro articolo.
Originario della città di Avezzano, sin da bambino Lino Guanciale si appassiona al mondo dello spettacolo sognando di poterci entrare al più presto. Giovanissimo, infatti, decide di iscriversi presso l’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma conseguendo il diploma nel 2003.
Successivamente, dopo essersi diplomato, Lino Guanciale esordisce nell’opera Io, Dongiovanni nei panni di un giovane Wolfgang Amadeus Mozart. Oltre il teatro, si avvicina al cinema interpretando diversi ruoli in alcuni film di successo tra cui L’estate sta finendo, Il volto di un’altra, Il primo giorno della mia vita, I peggiori e La verità.
Il successo che cambia la notorietà dell’attore è Che dio ci aiuti nel 2012, al fianco di Elena Sofia Ricci, Nicole Mazzocato, Francesca Chillemi e Gianmarco Saurino, a cui si susseguono altri ruoli di punta, ad esempio in Mare Fuori, Don Matteo 10 e Noi siamo leggenda, dove ha una parte determinante nell’opera.
Lino Guanciale, ecco cosa ha cambiato la sua vita
Dopo diversi anni, Lino Guanciale ha finalmente fatto una confessione incredibile che ha lasciato tutti senza parole: si tratta di una rivelazione intima e personale che solo oggi l’attore ha deciso di raccontare al suo amato pubblico.
Ciò che ha cambiato la vita dell’attore in toto è stato proprio il teatro, la sua più grande passione. Infatti, in una lunga intervista, ha confessato: “Io non ero uno che fa terra bruciata di conquiste intorno a me. Io non riuscivo a trovare un modo per parlare con gli altri, l’unica volta che mi son sentito libero è stata su un palcoscenico”.
“Sul palco ho sentito che riuscivo a stare in connessione con la gente e mi è cambiata proprio la vita. A me la prima cosa che mi ha salvato un po’ è stato il rugby, uno sport che aveva tanto contatto con gli altri. Un timido non può chiedere di meglio” ha proseguito.
La nonna lo ha aiutato a trovare la determinazione, come lui stesso ha raccontato: “Sono rimasto folgorato dopo un corso di teatro. Ho detto ai miei ‘Non mi iscrivo a medicina ma provo a farcela per tre anni’. Mi sono iscritto a lettere. Mia nonna è stata determinante perché mi disse ‘Se vuoi fare l’attore devi fare l’attore, devi fare la scuola di Gassman’. E così ho fatto”.
