La doggy bag obbligatoria sta scatenando ampie polemiche, non solo da parte dei ristoratori ma anche dei loro clienti.
In Italia siamo piuttosto indietro rispetto agli Stati Uniti per quanto riguarda la cosiddetta doggy bag, ovvero la possibilità di portare via gli avanzi della cena al ristorante, in appositi contenitori. A livello culturale questo fenomeno è conosciuto, e molti lo praticano, ma si tratta ancora di qualcosa di “nicchia”.
In sostanza, le persone che non hanno un cane non avvertono la necessità di portarsi gli avanzi della cena al ristorante a casa, e c’è chi prova vergogna e imbarazzo a sfruttare questa opzione. Ma non dimentichiamoci che anche i ristoranti, a volte, non lo consentono, magari perché non hanno contenitori adatti da utilizzare per questo particolare “servizio”. Ebbene, con una proposta di legge si intende cambiare lo stato attuale delle cose. Ecco cosa si ipotizza.
Ristoranti obbligati alla Doggy Bag, pena multe salate: cosa prevede la proposta di legge
Se verrà approvata, la recente proposta trasformerà per sempre la concezione di doggy bag, e la speranza è che il cambiamento sia in positivo. Infatti, come accennato poco sopra, questo modo per evitare gli sprechi alimentari non è molto praticato in Italia.
Nella proposta di legge si prevede l’obbligo per tutti i ristoranti di offrire tale “servizio”, e dunque di poter mettere in determinati tipi di contenitori il cibo avanzato di una cena. La responsabilità della conservazione/uso degli alimenti, però, sarebbe ovviamente esclusivo di chi lo porta via. La proposta di legge prevede anche sanzioni per i locali che non aderissero.
Ovviamente i ristoratori si sono mostrati sfavorevoli a questo nuovo obbligo, perché implicherebbe spese aggiuntive (per i contenitori) e perdita di temo da parte dei camerieri, che dovrebbero offrire una sorta di “servizio extra”. In realtà tali motivazioni sono piuttosto deboli, perché il cameriere potrebbe portare la doggy bag contemporaneamente al conto, evitando di fare avanti e indietro un numero maggiore di volte. Inoltre già molti locali hanno dei contenitori da asporto, pensiamo ad esempio alle pizzerie o ai fast food.
Di contro, le persone sapendo che vige l’obbligo probabilmente si sentirebbero meno in imbarazzo a chiedere di portare via il cibo avanzato. Attualmente molti temono giudizi e, per questo motivo, se non hanno finito il pasto preferiscono alzarsi da tavola e andare via. C’è anche da dire però che se i clienti dopo cena hanno altri impegni potrebbe essere disagevole portarsi dietro contenitori di cibo.
Obbligo o meno, comunque, fondamentale sarebbe attivare campagne informative per educare le persone ad evitare lo spreco alimentare, divenuto non solo eticamente imprescindibile ma anche esigenza di sostenibilità ambientale.