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Sicilia, assicurazioni auto in calo nell’ultimo trimestre del 2018

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Redazione

La scelta della migliore polizza assicurativa per la propria auto non è mai semplice. Il mercato presenta una folta concorrenza e non sempre è facile orientarsi ed individuare l’opzione che meglio si adatti alle proprie esigenze. A complicare un quadro di per sé già abbastanza articolato, vi sono le truffe ai danni delle compagnie assicurative, che rendono la stipula di una polizza sempre più gravosa per le tasche degli automobilisti. Anche per questo, molti utenti si rivolgono ai siti specializzati in comparazione, come ad esempio Segugio.it: per chi volesse sapere se il celebre portale è realmente affidabile, il sito FissoVariabile ne ha analizzato le caratteristiche nell’articolo ‘Segugio.it recensione‘.

Il caso della ‘banda delle ossa rotte’ 

A proposito di assicurazioni auto, la Sicilia è balzata di recente agli onori della cronaca per via della cosiddetta “banda delle ossa rotte“, un gruppo criminale che, con la collaborazione di medici ed avvocati conniventi, ordiva truffe ai danni delle compagnie di assicurazioni simulando finti incidenti stradali. La banda è stata sgominata grazie al lavoro di indagine svolto dagli inquirenti fin dal mese di agosto che ha portato all’arresto di 34 persone. I provvedimenti di fermo sono stati eseguiti a Palermo, la mattine del 15 aprile, da parte degli agenti della Polizia di Stato; i soggetti arrestati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla frode assicurativa tramite mutilazione.

La situazione assicurativa in Sicilia

La notizia della “banda delle ossa rotta” ha seguito di pochi giorni la pubblicazione, da parte dell’IVASS (l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni) del bollettino statistico relativo all’andamento dei prezzi effettivi per la garanzia dell’R.C. Auto nel quarto trimestre del 2018.

Il prospetto, pubblicato sul sito ufficiale dell’Istituto, prende in considerazione vari aspetti del mercato delle assicurazioni auto. Per quanto concerne il numero di contratti stipulati tra ottobre e dicembre del 2018, la Sicilia si colloca al sesto posto, grazie ai 155.837 contratti siglati nel periodo in questione che rappresentano il 7.8% della media nazionale.

Alla voce ‘premio medio‘, invece, la Sicilia si conferma nella ‘top ten’ (guidata dalla Campania), collocandosi al nono posto, tra le Marche e la Lombardia. L’importo medio del premio assicurativo, nell’ultimo trimestre appena trascorso, si è attestato sui 402 euro, un dato ben distante dai 530.90 euro di media registrati in Campania. Fanalino di coda la Val d’Aosta, con poco più di 300 euro di media.

Sulla base dei dati sopra citati, l’IVASS ha elaborato una tabella con le variazioni trimestrali ed annuali. Per ciò che concerne il primo dato, la Sicilia ha fatto registrare un decremento dell’1.8%, terzo riscontro peggiore dopo quelli di Puglia e Calabria. Anche su base annuale, il riscontro statistico non cambia: in Sicilia il numero dei contratti per l’R.C. Auto, nel corso di tutto il 2018, è calato dell’1.8%. Anche in questo caso, pur all’interno di un quadro statistico diffusamente negativo, il dato raccolto in Sicilia è tra i più negativi, secondo solo a Puglia e Calabria (-2.9% per entrambe). Il rapporto IVASS analizza anche la situazione a livello provinciale; per l’importo del premio medio, primeggia Napoli, l’unica assieme a Prato a superare la soglia dei 600 euro.

La provincia siciliana a far registrare il premio medio assicurativo più alto dell’ultimo trimestre del 208 è Messina (26° posto a livello nazionale) con un importo di 428.60 euro; seguono Palermo (416 euro) e Siracusa (391.80 euro). Diversa la situazione in merito alla quantità di contratti stipulati: nel periodo di riferimento, la provincia di Palermo è ottava a livello nazionale, grazie a 39.150 nuove stipule mentre Catania chiude la top 10 con 34.700 nuovi contratti. Ciononostante, entrambe registrano un sensibile calo su base trimestrale, rispettivamente -1.9% e -1.6%. Anche la variazione calcolata su base annuale restituisce un dato negativo: -2.3% per la provincia etnea e -2% per quella palermitana.

Redazione

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