Il diritto matrimoniale, chiamato anche diritto di famiglia, concerne tutto quello che riguarda il nucleo famigliare e le sue basi: dalla parità dei coniugi alla comunione dei beni. Nel corso degli anni il codice ha subito anche alcune modifiche al fine di proteggere e controllare
Dal diritto di divorzio alle funzioni ereditarie. Il diritto matrimoniale, o conosciuto nelle norme italiane come diritto di famiglia, è una parte approfondita del Codice Civile italiano, contenuto nel Libro Primo, che riguarda tutti i meandri matrimoniali. È così che ogni comma del codice, è concepito al fine di trattare ogni aspetto dello sposalizio e del tetto coniugale, sia in termini legislativi, sia in termini civili, che in termini legali. Tutte le norme a riguardo sono contenute nel codice civile italiano, già nata nel 1942, ma poi riformata in seguito alla legge n. 151/1975, con la riforma del diritto di famiglia. Negli articoli si può riscontrare quello che interessa la parità dei coniugi, il riconoscimento naturale dei figli ed identici successori dei figli legittimi, l’intervento più marcato del giudice nella vita della famiglia, la scomparsa della dote famigliare e del patrimonio. Inoltre, nella norma si tutela e si riscontra anche l’istituzione della comunione legale dei beni e dettagli sulla podestà esercitata da entrambi i genitori. Infine, alcuni particolari possono riguardare anche la qualifica di erede e non di usufruttuario ex lege, conferita al coniuge superstite.
La modifica delle leggi e le aggiunte
Nel corso degli anni, tuttavia, alcuni particolari del diritto di famiglia sono stati modificati e migliorati, soprattutto poiché molte norme risultavano obsolete. Inoltre, con l’aggiungersi di nuove esigenze, bisognava accorpare o definire molte più casistiche. Attraverso un consulto tramite un legale esperto in diritto matrimoniale, si può scoprire come tramite la legge n. 154/2001 (misure contro la violenza nelle relazioni familiari) ha introdotto nel Codice Civile le norme da seguire per quanto riguarda gli “abusi familiari” che va a tutelare vittima e nel caso la prole. Proprio per quello che riguarda i figli, la legge n. 431/1967 integrò le norme del codice per adozione e affido definendo anche i genitori affidatari o adottivi.
Anno importante il 1970, dove venne introdotto il divorzio e tutte le pratiche da seguire al fine di porre termine allo sposalizio (legge n. 898/1970), la cui disciplina venne modificata nel 1987 (legge n. 74/1987). Con la legge n. 121/1985 venne modificata la disciplina del matrimonio concordatario. Solo di recente, tramite la legge n. 40/2004, si è giunti a contornare la procreazione assistita mentre la legge n. 54/2006, la cosiddetta legge sull’affidamento condiviso, rivoluziona l’assetto dei rapporti genitori-figli così come disciplinato dal codice civile. Ad oggi, il diritto di famiglia si cura delle pratiche di separazione e divorzio, soprattutto per quello che riguarda le famiglie di fatto in assenza di matrimonio, nonché l’affidamento dei figli.