Dall’inizio degli anni ’90 a oggi, il mondo della Borsa ha conosciuto una significativa evoluzione anche dal punto di vista delle negoziazioni. Un tempo esse si svolgevano solo nelle borse valori, vale a dire in luoghi fisici in cui gli agenti di cambio, in qualità di intermediari abilitati, erano gli unici a poter prendere parte alle sedute nelle quali acquistavano e cedevano i titoli urlando le proprie offerte. Anche per questo motivo si parlava di mercato alle grida: un mercato da cui erano esclusi, almeno fisicamente, gli investitori. Questi ultimi, infatti, nel momento in cui erano intenzionati a negoziare dei titoli in Borsa non potevano fare altro che assegnare tale compito a un broker, che comunicava l’ordine a gesti o a voce sul trading floor. A quei tempi, gli investimenti in Borsa non rappresentavano certo una pratica accessibile, sia perché per ciascun ordine il volume minimo in genere si aggirava attorno alle mille azioni, sia perché gli agenti di cambio pretendevano provvigioni molto elevate. Una persona con una capitalizzazione medio-bassa, in sostanza, incontrava molte difficoltà nel tentare di investire in Borsa.
La rivoluzione tecnologica per gli investimenti in borsaTale scenario, tuttavia, ha conosciuto una notevole evoluzione con l’avvento e il diffondersi della tecnologia, e in particolare di Internet, grazie a cui oggi bastano pochi secondi per accedere a una qualsiasi Borsa mondiale: tutto ciò di cui si ha bisogno per riuscirci è rappresentato da uno smartphone o da un computer. Ecco, quindi, che le barriere di ingresso sono state quasi del tutto eliminate, anche perché i costi delle transazioni sono stati abbattuti e così le varie spese correlate. Insomma, al giorno d’oggi è possibile investire in borsa con pochi soldi, a condizione che si disponga delle conoscenze di base necessarie per riuscirci.
Come iniziare a investireIl punto di partenza per un investimento di questo tipo consiste nella scelta del broker online o della banca a cui fare riferimento. Sul mercato ci si può imbattere in numerosi intermediari, e per avere un’idea più chiara dei loro servizi e della loro affidabilità vale la pena di consultare le recensioni e i commenti pubblicati in Rete. La più importante dote richiesta a un broker è il rispetto dei più elevati standard di sicurezza: a tal proposito occorre controllare che l’intermediario sia registrato presso l’albo della Consob. Occorre diffidare dei siti dedicati al trading che, pur mettendo a disposizione un’assistenza clienti in lingua italiana, rientrano nella giurisdizione di un Paese extra Ue, nella maggior parte dei casi un paradiso fiscale in cui le normative relative agli aspetti finanziari non danno garanzie sufficienti.
Investire con i CDFGli investimenti consigliati a chi vuole entrare in contatto con il mondo della Borsa pur disponendo di un capitale limitato sono quelli relativi ai CFD: tale sigla è l’acronimo di Contract for Difference, e sta a indicare i contratti per differenza. Si tratta di prodotti che si basano sulla leva finanziaria: proprio per questo motivo offrono l’opportunità di operare sul mercato avendo a che fare con un corrispettivo di capitale che è più elevato di quello che si possiede in realtà. La leva è ciò che permette di investire anche partendo da un budget minimo, in quanto consente di acquistare o di cedere azioni che non ci si potrebbe permettere in altro modo.
Cautela e attenzioneOvviamente la leva permette di incrementare in proporzione non solo le vincite, ma anche le perdite: ecco perché quando si opera con capitali più consistenti di quelli che si possiedono è indispensabile adottare la massima cautela ed essere pazienti, prestando la dovuta attenzione agli investimenti compiuti.