Conoscere da vicino le caratteristiche di un impianto di allarme permette di verificare se esso sia in grado di proteggere in modo efficace un’abitazione. Le tecnologie adottate dal sistema, le prestazioni offerte e le funzionalità messe a disposizione sono tutti parametri che è opportuno prendere in considerazione in vista di un acquisto, tenendo presente che a impianti diversi possono corrispondere caratteristiche e prestazioni diverse, anche in base alle capacità tecniche della casa costruttrice. Molto diffusa è la tecnologia wireless, applicata per gli antifurti senza fili: si tratta di allarmi non cablati le cui componenti sono collegate tra loro attraverso delle onde radio.
Non dovendo più avere a che fare con i cavi, non c’è più bisogno di lavori in muratura, e al tempo stesso si può dire addio alle canaline e ai fili, il cui impatto estetico spesso non è dei migliori. Per tutti questi motivi, l’installazione di un sistema wireless appare molto più semplice rispetto a quella di un antifurto cablato, a prescindere dal fatto che si stia operando in una casa con o senza predisposizione. Gli allarmi senza fili, inoltre, garantiscono un’affidabilità molto elevata dal punto di vista del rilevamento di segnali di allarme e intrusioni. Uno dei vantaggi più significativi correlati al wireless va individuato nella possibilità di provvedere a una installazione fai da te: se in passato c’era sempre bisogno di uno studio preliminare che serviva a progettare e a definire il passaggio dei cavi, oggi con gli impianti senza fili tutto questo non serve più. Così, si riducono i tempi richiesti per l’installazione e i costi relativi.
L’installazione fai da te per gli allarmi per la casa è da preferire per una lunga serie di motivi, il primo dei quali consiste nel risparmio che si può ottenere: è ovvio, infatti, che chi si occupa dei lavori in autonomia non deve far fronte alle spese necessario per il pagamento dell’elettricista o comunque del professionista a cui ci si rivolge per montare l’antifurto. Anche sul piano della praticità i benefici sono importanti: nel momento in cui ci si dedica in prima persona all’installazione del sistema, è possibile approfondire da vicino la conoscenza delle sue funzioni. Ne deriva un grado maggiore di autonomia, sia quando si deve effettuare una nuova configurazione, sia per la messa a punto di eventuali interventi di manutenzione.
Le tecnologie antintrusione si caratterizzano per una costante evoluzione, con le ultime proposte del settore che tendono sempre di più a integrare le applicazioni da remoto con gli antifurti in casa: in questo modo, gli impianti di allarme possono essere gestiti a distanza, semplicemente tramite uno smartphone. Le centraline dei sistemi possono essere combinate anche con la videosorveglianza, così da assicurare la protezione di ambienti di qualunque genere. A mano a mano che l’innovazione si diffonde, i costi si riducono, a tutto vantaggio del portafogli.
Deve essere chiaro, però, che la spesa sostenuta per l’acquisto di un impianto di allarme rimane un investimento che merita di essere valutato con attenzione: è opportuno, quindi, interrogarsi sulla tipologia di sistema su cui conviene investire, prendendo in considerazione le caratteristiche degli spazi che devono essere protetti e valutando le funzionalità di cui si può usufruire. Come è facile intuire, un conto è difendere un piccolo appartamento in un condominio in centro città e un conto è assicurare la protezione di una grande villa in campagna. Bisogna pensare, quindi, a quali sono i beni che devono essere protetti, a quali sono le aperture e gli ingressi su cui occorre vigilare e a quali sono gli ambienti eventualmente già protetti con dei serramenti antifurto o che sono già blindati.
Gli antifurti wireless basano il proprio funzionamento su due frequenze radio, che possono essere sfruttate insieme oppure in maniera separata l’una dall’altra. Tuttavia negli ultimi tempi sta prendendo piede soprattutto la doppia frequenza, che è ritenuta in grado di offrire un livello di sicurezza più elevato. Una frequenza singola, infatti, può essere attaccata più facilmente, nel senso che eventuali malintenzionati la possono inibire senza difficoltà usando dei normali disturbatori di frequenza a causa dei quali l’allarme non può scattare. La doppia frequenza permette proprio di prevenire una manomissione di questo tipo. Se anche una delle due frequenze viene disturbata, infatti, si può comunque rimediare con l’altro, comunicando alla centralina il segnale di allarme per attivare la sirena.
Ancora più avanzata è la tripla frequenza, modalità di comunicazione radio per mezzo della quale il segnale di allarme dei sensori è trasmesso su vari canali. Che si opti per la doppia o per la tripla frequenza, quello che conta è che l’allarme senza fili che si sceglie di comprare sia dotato di un sistema anti jamming. Esso consiste in uno strumento che permette di segnalare possibili tentativi di sabotaggio delle frequenze radio. Nel momento in cui si ravvisa un tentativo del genere, l’allarme scatta. L’anti jamming permette di rendersi conto ditrasmissioni disturbate. Gli ambienti sono sempre tenuti sotto controllo, e il sistema interviene nei punti in cui le comunicazioni non sono possibili.
Infine, è sempre preferibile adottare un impianto di allarme supervisionato: un sistema, cioè, i cui componenti siano tenuti sotto controllo così che sia possibile verificare che le batterie siano cariche e che tutto funzioni come si deve. Un messaggio push o un sms vengono inviati al padrone di casa nel caso in cui si ravvisi un’anomalia.
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