Cresce in Italia il mercato del Mobile Advertising, che nel 2017 incrementa il fatturato del 49 per cento e arriva a superare quota un miliardo. A certificarlo è l’Osservatorio del Politecnico di Milano dedicato al tema della Mobile B2c Strategy che si sofferma anche sull’analisi delle diverse tipologie di strade utilizzate dalle imprese italiane. Piace sempre il Display advertising, trainato dal formato native. Il native traina la display adv: le imprese puntano sempre più sulla display adv, che pesa per il 43 per cento del mercato che ruota intorno alla Mobile Adv nel suo complesso. Ad attirare sempre più attenzione è il formato native, in crescita per la capacità di “superare” gli adblocker, le potenzialità in termini di minor invasività e maggior engagement e le performance in linea o superiori rispetto a quelle ottenute su Desktop.
Secondo posto, nella classifica relativa alle preferenze delle aziende italiane, per il Video advertising, il settore che continua a macinare i tassi di crescita più elevati (+126 per cento) e che arriva a rappresentare ben il 33 per cento. Terzo posto per la Search (+16 per centi, che vale il 20 per cento del totale). Le aziende puntano anche su investimenti in Classified, cioè su portali di compravendita (+78 per cento). La Sms adv, invece, nel 2017 ha dovuto fare i conti con la sospensione del servizio da parte di una grande compagnia di telecomunicazioni e riorganizzarsi di conseguenza.
Resta, però, quella degli SMS online una delle strade più comode e rapide per raggiungere il proprio target di riferimento, come ben evidenzia il portale Smshosting. Per il direttore dell’Osservatorio dedicato alla Mobile B2c Strategy, Marta Valsecchi: “L’interesse verso i dati Mobile da parte degli investitori è in crescita, in scia con il trend del data-driven advertising, e parallelamente sta aumentando l’offerta di nuove tipologie di dati, per merito anche dell’ingresso di nuovi player sul mercato. Altro trend importante riguarda le sfide in ambito misurazione, per riuscire ad attribuire il giusto ruolo al Mobile anche quando le conversioni avvengono altrove, per costruire una stima dell’impatto delle campagne digitali sul punto vendita fisico e per avere standard e metriche definite di valutazione degli investimenti fatti”.
Cresce il mobile messaging
La strada degli sms come veicolo per le comunicazioni, pur avendo fatto i conti con un cambiamento di scenario importante nel 2017, resta una delle preferite dagli utenti. Nel 2017, infatti, cresce la quota di sms utilizzati per l’invio di comunicazioni, promozioni e messaggi di servizio: +19 per cento rispetto a quanto fatto registrare nell’anno precedente. In valori assoluti, nel 2017 sono stai inviati ben 4,1 miliardi di messaggi. Perché le aziende più piccole ricorrono a questo strumento? Perché è una strada poco battuta dai grandi brand, anche perché è a pagamento, e può essere considerata secondaria per un marchio che non ha bisogno di farsi conoscere.
Ma gli sms arrivano proprio a tutti, anche a chi non ha internet sul cellulare e rappresentano, quindi, un ottimo investimento, Tanto più che gli utenti, i mobile surfer, nel 64 per cento dei casi, sostengono di riceve Sms dai brand di cui sono cliente spesso o qualche volta e la maggior parte di essi non li considera uno strumento fastidioso. Un utente su 5 non li preferisce.
Quel che proprio non convince gli utenti, invece, è la pratica legata all’uso di chatbot e la strada della comunicazione con il brand attraverso servizi di Instant Messaging come WhatsApp. Solo un utente su tre, infatti, considera la possibilità di dialogare con un brand attraverso un bot e solo il 31 per cento è interessato a usare le chat per interagire con i brand.