Una volta l’automobile rappresentava la conquista che, dagli anni ’60, aveva regalato agli italiani, la libertà di muoversi autonomamente. Appena nata l’automobile era già un mito. Essere veloci e autonomi era una ricchezza. L’auto si arricchì subito di comodi accessori che la abbellivano e la rendevano più comoda, pur rimanendo secondari rispetto al ruolo di autovettura. Oggi nel gioco dei ruoli qualcosa è cambiato, e se l’automobile non ha perso il suo fascino e la sua importanza, piano piano quello che rappresentava un accessorio è diventato complemento indispensabile del viaggio in auto. L’automobile si evolve e, grazie alla tecnologia, è diventata intelligente. Non è che guidando ci si possa ancora addormentare, ma pare che sia solo questione di tempo. Intanto le auto parcheggiano da sole, grazie ai sensori anteriori e posteriori, comandando anche lo sterzo, oltre che a intervenire autonomamente sulla frenata se l’auto davanti si avvicina troppo. Anche nella guida in città ci sono diverse funzionalità che aiutano il guidatore, come il controllo della velocità nel traffico e le telecamere che hanno una visuale di molto superiore a quella dello specchietto. Le auto di ultima generazione poi ci aiutano anche nella manutenzione dell’auto, controllano la pressione delle gomme e avvertendoci del pericolo se si sgonfiano.
Ci sono poi degli strumenti, come i navigatori, che non rientrano nella gamma delle novità in senso stretto ma che hanno beneficiato di un restyling notevole: nell’ultimo periodo sono arrivati sul mercato prodotti come il navigatore iCoyote, che racchiude in un unico dispositivo differenti funzionalità. In primis quella di fornire le indicazioni sulla strada ovviamente, supportata però dai dati in tempo reale sul traffico e sulla velocità del veicolo, oltre alla segnalazione degli autovelox sul percorso. Un servizio completo che mette l’automobilista in condizione di avere tutte le informazioni utili in un solo strumento, viaggiando così in totale sicurezza. Almeno ci piace ancora chiamarli tali anche se divenuti praticamente indispensabili. Cominciamo da tutto quello che fa intrattenimento e che si trova concentrato nello smartphone. Innanzi tutto gli auricolari wifi che fanno ascoltare la musica e la sospendono se il telefono squilla.
Poi i data-bank digitali con tutta la musica possibile, insieme alle lezioni di inglese, e alle relazioni di lavoro. Ma se sui dispositivi usati massicciamente si scaricano le batterie e, per ricaricarle, vengono collegati alla presa accendisigari, c’è chi li ricarica induttivamente, usando la tecnologia wireless, per trasmettere l’energia creando un campo elettromagnetico dedicato, e lavora per usare lo stesso sistema per la batteria dell’auto. Ritornando alla premessa iniziale, in auto non si può ancora addormentare: c’è il problema del colpo di sonno e oggi l’auto se ne accorge da sola e strattona per svegliare il conducente, sempre con molta classe, ovviamente. Infine l’auto che da piccola come la 500 è diventata grande, sta ritornando molto piccola e molto autonoma grazie ai big della tecnologia.