«Anche noi nel 2011 facemmo molta anticamera prima di ricevere il rifiuto da Monti. Quando si fanno scelte infami non si ha voglia di riferirle. Vela di Calatrava? Non fui io a definanziarla»
L’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ai microfoni di Radio Cusano Campus, in merito al no del Campidoglio alle Olimpiadi del 2024, ha riferito: «Così come Malagò ieri, anche noi dovemmo attendere molto prima di parlare con Monti, anche noi facemmo molta anticamera prima di ricevere il rifiuto. Quando si fanno scelte infami, poi non si ha tanta voglia di riferirle. Quando un Paese e una città sono in crisi si possono scegliere l’austerità e la rinuncia, questa è una scelta di paura che in genere si ritorce sempre contro, come succede con l’Europa. Quando si è in crisi bisogna scegliere di rilanciare. Io vedo troppi giovani a Roma che non hanno un posto di lavoro, una prospettiva. Le Olimpiadi permetterebbero a questi giovani di avere un posto di lavoro, rinunciare a questo per dare un segnale ai propri militanti più ideologici è grave. Il regolamento delle Olimpiadi prevede la costituzione di un comitato promotore e poi organizzatore delle Olimpiadi. Tutte queste realtà, con l’aiuto dell’Anac, non è in grado di gestire un evento di questo genere significa che l’Italia non è più in grado di fare nulla. Qui non stiamo parlando di Olimpiadi che si fanno sicuramente, stiamo parlando di una candidatura che doveva essere articolata quindi si poteva fare in tanti modi diversi».
Secondo il Sen. Ranucci (PD) la Vela di Calatrava fu definanziata da Alemanno
«Non è vero – spiega Alemanno – quando noi arrivammo era priva di finanziamenti. Anzi dovemmo aggiungere dei fondi per completare la cupola che altrimenti sarebbe crollata. Mancavano le risorse. Senza le Olimpiadi temo che bisognerà abbattere quella struttura e rimetterci altri soldi».