All’indomani della condannata a 10 mesi con pena sospesa per Francesca Chaouqui da parte del Tribunale Vaticano, parla il legale della pierre ex membro della Cosea: «Il difetto di giurisdizione doveva essere applicato anche a lei»
Francesca Immacolata Chaouqui è stata condannata a 10 mesi con pena sospesa dal Tribunale Vaticano per la vicenda denominata ‘Vatileaks’: «È una vendetta della Curia», ha commentato a caldo la pierre. «Ho ancora documenti scottanti, ma con il Papa ci sarà tempo per ricucire». Grazie al ‘difetto di giurisdizione’ sono stati invece prosciolti dalle accuse i giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi. Secondo il legale della Chaouqui, Laura Sgrò, «il difetto di giurisdizione doveva essere applicato anche a lei». Intervistata da ‘Radio Anch’io’, l’avvocato ha lasciato intendere che potrebbe fare appello: «Ci sono tre giorni di tempo per farlo, vedremo, ma continuo a chiedermi: in che termini la Chaouqui avrebbe concorso nella divulgazione dei documenti riservati? Per il solo fatto di aver presentato Balda ai giornalisti?».
Il commento di padre Lombardi
Il portavoce del Vaticano, padre Federico Lombardi, sempre attraverso ‘Radio Anch’io’, ha fatto sapere che «Papa Francesco non è intervenuto nel processo Vatileaks anche se informato del reato commesso da mons. Vallejo Balda. Disse che si doveva procedere come era giusto procedere». Lombardi ha aggiunto infine che «era doveroso celebrare questo processo che ha dato modo di approfondire l’area sulla quale il Tribunale vaticano può intervenire».