Appare un po’ forzata proprio adesso, la notizia giunta non più di qualche giorno fa e che dà in crescita il sud dopo ben 7 anni di crisi. Appare forzata perché è proprio dell’ultimo momento la notizia che il PIL italiano è stato stimato in calo fino al 2017. Ma allora dove sta la verità?Secondo i dati delle Economie regionali dalla Banca d’Italia, si è registrata un’interessante crescita del PIL nel nord Italia nel 2015, una discreta crescita nel mezzogiorno e a sud, dove a incentivare la crescita sarebbero state soprattutto le aziende agricole. Sarebbero quindi aumentati anche i consumi delle famiglie. Ma in tutto questo quadretto rosa, che poi così rosa non è, verrebbe anche registrato un dato non esattamente positivo: secondo l’Istat c’è stato un calo nella produzione industriale, calo dello 0,6% all’inizio del 2016.
Insomma, non si capisce più dove si voglia andare a parare perché il PIL italiano è appena stato bocciato dall’Fmi che lo stima sotto l’1% anche nel 2017. Eppure era di pochissime settimane fa la notizia di un PIL in crescita. E allora sembra che si stia cercando di giocare con le speranze delle famiglie italiane, soprattutto con quelle di un sud Italia sempre più provato e sempre più indebitato. Diverse le famiglie costrette a chiedere un prestito di almeno 3000 euro per far fronte magari a una situazione di emergenza o di difficoltà che si auspica momentanea. I posti di lavoro sono quelli che sono e in molti ormai lo hanno perso, come sta accadendo anche ora a Catania dove alcune aziende sono in bilico tra il restare operative e chiudere, mettendo a serio rischio l’economia di diverse famiglie.
E allora davanti a tutto questo non si dovrebbe essere un po’ più prudenti nel snocciolare numeri che poi sono quanto meno discutibili? La ripresa, che in minima parte in effetti si è potuta percepire in certi settori, non è però sufficiente a garantire agli italiani, men che meno al sud, una condizione economica più stabile di quella attuale. Si attendono ulteriori notizie e si aspetta anche il conto finale di questa stagione estiva che, sembra, stia portando un po’ di respiro al comparto del turismo.