«L’attentato ha fatto 84 morti e 331 feriti di cui quindici ancora tra la vita e la morte». E’ quanto dichiarato dal presidente francese Hollande a margine della ‘Centre national d’entraînement des forces de gendarmerie’. Votato intanto dall’Assemblea Nazionale francese lo stato di emergenza
Il presidente della Repubblica francese François Hollande durante il ‘Centre national d’entraînement des forces de gendarmerie’ a Saint-Astier, in Dordogne, ha svelato che quindici persone rimaste ferite nell’attentato di Nizza il 14 luglio scorso lottano ancora tra la vita e la morte. «L’attentato ha fatto 84 morti e 331 feriti di cui quindici ancora tra la vita e la morte», ha dichiarato Hollande. Votato intanto dall’Assemblea Nazionale francese lo stato di emergenza, che si prolunga quindi di altri sei mesi, fino al gennaio 2017. Il testo adesso passerà al Senato. Il voto del provvedimento è stato contestato da Front de Gauche, ecologisti e una fronda del Partito socialista. Contestato dalla destra invece il primo ministro francese Manuel Valls che ha denunciato «gli eccessi che fanno degenerare il dibattito pubblico».
«A Nizza, la sera dell’attentato, – spiega il Primo ministro – era dispiegato un dispositivo importante: 185 agenti della polizia nazionale e 20 militari dell’operazione Sentinelle accanto alla polizia municipale. Pretendere il contrario e ancor più quando si è un deputato della città equivale ad una rimessa in causa inaccettabile della parola pubblica». Infine un attacco all’opposizione: «Chi promette che si può aggiustare tutto con un colpo di bacchetta magica mente ai francesi». «La Francia deve prepararsi ad altri attentati e ad altri innocenti uccisi».