Segretario del Sindacato di Polizia: «In Italia situazione diametralmente opposta rispetto agli Usa, l’80% dei cittadini si fida delle forze dell’ordine». Sul migrante ucciso a Fermo: «L’assassino è un balordo, il razzismo c’entra poco»
Gianni Tonelli, Segretario del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), è intervenuto ai microfoni della trasmissione di Radio Cusano Campus in merito alla strage di poliziotti avvenuta a Dallas nei giorni scorsi. «Il quadro italiano è diametralmente opposto rispetto a quello americano», ha spiegato Tonelli. «In Italia le forze dell’ordine da oltre 40 anni godono dell’80% della fiducia degli italiani. Questo motivo di tensione quindi non c’è. Invece negli Stati Uniti, e in particolare a Dallas, ci sono motivi di tensione tra le forze dell’ordine e la comunità afroamericana. In Italia non si può parlare di razzismo diffuso, a meno che non si voglia essere strumentali».
Assassinio richiedente asilo nigeriano a Fermo
«Quando ero piccolo i fenomeni di intolleranza in Italia erano tra nord e sud. Ora sono stati superati e i problemi si sono spostati sull’immigrazione. Questi problemi vanno gestiti e amministrati. In Italia ancora non sono stati gestiti e amministrati. Lasciare persone abbandonate a se stesse dentro delle strutture per anni, a spese degli italiani, non facilita certamente la loro integrazione. Queste persone devono avere una collocazione, devono avere la possibilità di lavorare. Se la nostra capacità ricettiva è 10 e noi prendiamo 100, non riusciamo a garantire agli altri 90 l’accoglienza. E’ chiaro che poi quel 90% può entrare in contrasto con la comunità, ma non è una questione legata a un sentimento razzista».
«Chi ha ucciso il richiedente asilo a Fermo è un balordo, un omicida, se si vanno a vedere i precedenti ci si accorge che è un violento. Non vedo motivi razziali, sono quelle persone che vanno a fare casino allo stadio, alla manifestazione, ecc… Va fatta una valutazione più attenta e ponderata».