«A Dallas è stato condotto un attacco feroce, calcolato e orribile contro la polizia», queste le parole del presidente degli Stati Uniti Barack Obama dopo la tragica sparatoria a Dallas che è costata la vita a cinque agenti. «Non c’è alcuna giustificazione possibile, sarà fatta giustizia»
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, attraverso una dichiarazione da Varsavia, dove si trova per partecipare al vertice della Nato, ha commentato la tragica sparatoria verificatasi a Dallas, in cui hanno perso la vita cinque agenti di polizia. «Non c’è alcuna giustificazione possibile, sarà fatta giustizia», ha detto il capo della Casa Bianca. «A Dallas – ha aggiunto – è stato condotto un attacco feroce, calcolato e orribile contro la polizia». «Faccio le mie più sentite condoglianze ai familiari degli agenti uccisi. Sono stato aggiornato sugli eventi dal mio staff. Ho già parlato con il sindaco di Dallas Mike Rawlings per offrirgli qualsiasi assistenza necessaria». «La polizia fa uno lavoro straordinariamente difficile. A Dallas, gli agenti erano in servizio per mantenere la gente sicura durante una manifestazione pacifica di protesta». «Parlo a nome di ogni americano nel dire che siamo inorriditi e ci stringiamo uniti con la gente e la polizia di Dallas». «Quanto accaduto ci ricorda i sacrifici che fa la polizia per noi». «La possibilità di possedere armi automatiche rende questo tipo di attacchi ancora più tragici».
«Non conosciamo ancora tutti i fatti», ha aggiunto il presidente Usa. «Sappiamo che a Dallas vi è stato un attacco feroce, calcolato e orribile contro la polizia. Secondo gli agenti, vi sono diversi sospetti. Scopriremo di più sulle loro perverse motivazioni. Siamo chiari. Non vi sono giustificazioni possibili per questi attacchi o per ogni violenza contro la polizia. Chiunque sia coinvolto in questi assassinii insensati dovrà risponderne pienamente. Giustizia sarà fatta». «Sappiamo anche che quando la gente è dotata di armi potenti, questo rende gli attacchi come questo più letali e più tragici. Nei prossimi giorni dovremo considerare anche questa realtà. Intanto il nostro primo pensiero è con le vittime e le loro famiglie».