Oggi sarebbe dovuto essere il giorno del caos dei voli a causa di uno sciopero indetto dai sindacati dei controllori di volo. Sciopero alla fine ritirato per motivi di ordine pubblico. Passa dunque la linea dura di Alfano che aveva dichiarato: «Precettare controllori per motivi di ordine pubblico»
Per il trasporto aereo in Italia, sabato 23 luglio doveva un giorno di sciopero. Il Tar del Lazio ha annullato l’ordinanza con la quale il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, aveva differito ad altra data lo sciopero proclamato dai sindacati dei controllori di volo: lo sciopero durerà 8 ore, a partire dalle 10:00 di sabato, ed è stato indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt, Ugl-Ta Anpcat, Unica e Fata-Cisal. «La motivazione dell’atto, si legge nel decreto del Tar, adottato su ricorso di uno dei sindacati, non appare idonea a rappresentare ragioni eccezionali, tali da consentire una limitazione del diritto di sciopero». Per questo “l’istanza cautelare deve essere accolta”. Soltanto 24 ore prima, Delrio aveva ordinato lo stop agli scioperi. «Il provvedimento si è reso necessario ed urgente allo scopo di evitare un pregiudizio grave ed irreparabile al diritto di libera circolazione costituzionalmente garantito», spiegava il Mit garantendo “voli regolari” per la giornata di sabato, che a questo punto torna ad essere a rischio disagi.
Stop allo sciopero, passa la linea dura di Alfano
Nel pomeriggio di ieri il ministro dell’Interno Angelino Alfano aveva chiesto ai prefetti di precettare i controllori di volo perché in caso contrario quella di sabato sarebbe stata una giornata «delle più affollate, negli aeroporti, di tutta la stagione estiva 2016», con a rischio «2.200 voli, tra internazionali e nazionali, dei quali solo 450 a Fiumicino, per un numero di circa 350mila passeggeri». Una linea dura del Viminale alla fine accolta dalla sigle con lo stop immediato allo sciopero.