Al via la Convention Democratica per le presidenziali Usa 2016. Le parole chiave di Hillary Clinton per sconfiggere l’avversario Trump nella corsa alla Casa Bianca e rassicurare la nazione: credibilità, autorevolezza, sicurezza e ottimismo. Il punto debole? Il mondo dell’economia
Hillary Clinton, candidata democratica alle presidenziali Usa 2016, è pronta per la tanto attesa Convention Democratica, al via oggi a Philadelphia. Tra le parole chiave che la caratterizzeranno non mancano autorevolezza, credibilità, empatia, immigrazione, ottimismo, e passione. Ma anche economia, indipendenza, sicurezza e visione. ‘Autorevolezza’ perché, qualora venisse eletta, non solo Hillary sarebbe la prima donna presidente, ma anche la prima donna Comandante Supremo della forza armata più potente della storia. Dovrà dimostrare ‘credibilità’ con progetti realizzabili, per sottrarre elettori all’avversario Donald Trump, allettati dalle sue tonanti e continue promesse, e dal momento che quasi due terzi degli americani non le danno fiducia. ‘Empatia’ perché è quella che serve maggiormente nella caccia ai voti, e perché, come diceva Bill Clinton “feel your pain”, l’elettore vuole avere la certezza che chiunque salga al potere sia in grado di sentire il dolore e le inquietudini degli altri, in modo da capirne le esigenze e tentare il tutto per tutto per accontentarli. Riguardo alla problematica dell’‘immigrazione’ la Clinton punterà sull’accoglienza intelligente e l’integrazione di quegli 11 milioni che vivono negli Usa senza documenti, sotto la continua minaccia dell’espulsione. Dovrà inoltre donare ‘ottimismo’ e speranza, contrastando così quella visione buia e dispotica della società e del mondo offerta da Trump, oltre che dimostrare di metterci davvero ‘passione’ in quello che fa, e farebbe, se eletta, proprio come quello che nello slang americano si chiama “The Fire in the Belly” (il fuoco della passione politica nella pancia).
L’economia il suo punto debole
Il suo punto debole sarà invece il mondo dell’‘economia’, in cui pecca di esperienza nonostante un curriculum di tutto rispetto, un mondo che invece appartiene al candidato repubblicano Trump, che del business e gli affari ne ha fatto la propria fortuna. ‘Indipendenza’, nel senso di distacco dal marito Bill Clinton: Hillary dovrà infatti convincere gli elettori che lei risponderà solo a loro, e non all’ingombrante e costante presenza del marito. Tra i primi doveri a cui dovrà rispondere quello della ‘sicurezza’, in un periodo in cui il terrorismo sta piegando il mondo intero e l’allerta è sempre più alta: dovrà quindi presentarsi calma e capace di rassicurare la nazione. Infine dovrà offrire ai cittadini la propria ‘visione’ del futuro in un Paese sempre più incerto e confuso, tentando di sopraffare quella apocalittica di un Trump sempre più acclamato.