Maria Elena Boschi al convegno Cisl: «Una democrazia deve avere la possibilità di decidere. Va bene la rappresentanza ma è importante avere la possibilità di decidere. Chi governa, così, non ha più alibi». «Io per prima sono consapevole di alcune imperfezioni o magari che su alcuni punti si potevano fare scelte diverse»
La ministra per le Riforme Costituzionali Maria Elena Boschi, al convegno Cisl ha parlato della legge elettorale, l’Italicum, ma anche del referendum che in autunno chiamerà al voto gli italiani per decidere se modificare o meno la Costituzione. «Votare sì o no al referendum costituzionale – ha spiegato la Boschi – vuol dire votare pro o contro l’idea di cambiamento che abbiamo per il paese. Chi dice no merita rispetto e ascolto ma è contento di come stanno le cose oggi, mentre chi dice sì vuole cambiare, non si accontenta dell’esistente ma guarda al futuro. Se passa il sì questa sarà la riforma degli italiani, un’occasione unica, saremo tutti madri e padri costituenti». «Se interrompiamo il percorso di riforme messo in campo del governo sarà difficile che si ricreino le condizioni per una nuova stagione di cambiamento. Il referendum di autunno è una tappa di montagna nel percorso di cambiamento, di quelle difficili e io spero che si possa stare sul merito, confrontandoci in modo pacato, come stamattina».
Boschi sulla legge elettorale
«L’Italicum ha un elemento di grande stabilità. Una democrazia deve avere la possibilità di decidere. Va bene la rappresentanza ma è importante avere la possibilità di decidere. Chi governa, così, non ha più alibi». «Nessuno ha la pretesa di presentare una riforma perfetta. Ci possono essere alcune criticità. Io per prima sono consapevole di alcune imperfezioni o magari che su alcuni punti si potevano fare scelte diverse. Ci possono per esempio essere posizioni differenti sul Titolo V e in particolare sulle competenze di Stato e Regioni».
«Nel 2014 avevamo il segno meno davanti a tutti gli indicatori, compreso quello della fiducia dei cittadini. Ora abbiamo un segno positivo perché le riforme del governo cominciano a dare frutto». «La riforma costituzionale e la legge elettorale sono parte dell’impegno del governo per far ripartire il Paese. Sono un pezzo importante del cambiamento perché ne sono la base. Non è un caso che il ministro dell’Economia è uno dei principali sostenitori della riforme».