Voucher al posto dei buoni scuola è la proposta presentata dall’assessore all’Istruzione della regione Piemonte Gianna Pentenero. Il voucher sarà utilizzabile come carta prepagata per acquisti legati alla scuola. Assessore: «Il sistema dei voucher eviterà di ricevere un rimborso dopo mesi»
Addio al caro vecchio buono scuola. Al suo posto arriva il voucher, una sorta di carta prepagata che potrà essere usata come un ticket restaurant da parte delle famiglie. La novità è stata presentata al Palazzo Lascaris durante la giornata del 28 luglio dall’assessore all’istruzione Gianna Pentenero in Commissione Istruzione del Consiglio regionale. Il voucher, previsto come per legge regionale 26/2015, è stato approvato durante lo scorso marzo dallo stesso Consiglio e permetterà alla famiglie di studenti di scuole obbligatorie, di provvedere alle spese delle attività scolastiche, all’iscrizione e al materiale scolastico utile per la frequenza: la carta prepagata sarà valida per pagare la retta delle scuole private o per comprare i libri di testo dalle librerie o cartolerie, e biglietti di trasporto dalle biglietterie convenzionate. Sono queste le proposte sia di modifica della legge 29/2007 sia al Piano triennale d’interventi in materia d’istruzione, diritto allo studio e libera scelta educativa: le “proposte” saranno discusse solo ad inizio settembre nella Conferenza regionale per il diritto allo studio. Seguiranno poi i dovuti passaggi in Giunta e in Consiglio regionale: il tutto per consentire l’emissione del bando «a voucher» già nel mese di novembre, in concomitanza con l’approvazione dell’assestamento al bilancio regionale che fornirebbe, come spiegato in conferenza, nuove risorse per circa 13 milioni di euro.
Agesc: «Escluse famiglie reddito medio-basso»
A tal proposito, i genitori dell’associazione genitori scuole cattoliche (Agesc) hanno chiosato come «lo stanziamento di 13 milioni sembra insufficiente visto il numero delle domande pervenute finora. Abbiamo dovuto sopportare un forte abbassamento dell’indicatore Isee, da 40 mila a 26 mila euro, che ha escluso molte famiglie con reddito medio-basso e più figli». L’assessore Pentenero, come riportato da “La Stampa”, ha ribadito in risposta: «Negli ultimi anni sono stati introdotti importanti correttivi che hanno consentito di calibrare meglio il buono scuola rispetto alle esigenze delle famiglie. Penso alla presentazione delle domande online, al dimezzamento della soglia Isee da 40 mila a 26 mila euro. E al grande sforzo fatto dalla Giunta per allineare, dopo anni di ritardo, bando e risorse all’anno scolastico in corso». Ha poi preseguito: «Il sistema dei voucher permetterà alle famiglie di non dover anticipare alcuna spesa in attesa di ricevere mesi dopo un rimborso. I beneficiari saranno individuati con l’apertura di un bando e la creazione di una graduatoria». L’assessore Pentenero, a settembre, incontrerà la Conferenza per il diritto allo studio per illustrare la piccola rivoluzione.