«Sono stato trattato come un ladro di polli. L’accusa di aver rubato un telefonino, poi, è ridicola». «Sono convinto che ci sia un complotto in atto contro di me e i dati lo dimostreranno». Queste le parole del ginecologo accusato di aver espiantato ovuli da una giovane spagnola senza il suo consenso
Rinviato a giudizio dal gup di Milano Anna Magelli il ginecologo accusato di aver espiantato ovuli da una giovane spagnola senza il suo consenso, Severino Antinori. L’apertura del processo è fissata per il prossimo 17 novembre davanti all’ottava sezione penale del tribunale milanese. Antinori, assistito dall’avvocato Tommaso Pietrocarlo, ha rilasciato il seguente commento: «Sono convinto – dichiara Antinori all’Adnkronos – che ci sia un complotto in atto contro di me e i dati lo dimostreranno». «Sono stato trattato come un ladro di polli. L’accusa di aver rubato un telefonino, poi, è ridicola». «Tanto che ci sarebbe da ridere». «In ogni caso lascia davvero amareggiati il fatto che dopo 47 anni di vita condotta in modo irreprensibile e milioni di bambini che ho aiutato a nascere, pur essendo le mie carte evidenti e in assenza di prove contro, io possa ricevere un danno tanto grave».
«Ora faremo ricorso alla Cassazione contro la chiusura della mia clinica; ci sarà la delibera sulle misure cautelari e, se tutto va bene, a dicembre sarà tutto finito». «A mio carico però si sarà creato un danno da venti milioni di euro. E se questa è la giustizia c’è davvero poco da sperare».
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