Un turista italiano in vacanza in Finlandia è morto lunedì scorso dopo aver travolto in sella alla sua moto un alce a Pello nella Lapponia occidentale. L’uomo è caduto con la moto in un fosso a decine di metri di distanza dal luogo della collisione
Un 62enne italiano in vacanza in Finlandia stava viaggiando in sella alla sua moto a Pello, un comune finlandese di 3.902 abitanti situato nella regione della Lapponia, quando ha investito un alce che stava attraversando la strada: per l’impatto con l’animale, l’uomo è caduto con la moto in un fosso a decine di metri di distanza dal luogo della collisione. Un automobilista che ha visto l’incidente ha chiamato i servizi di emergenza, ma l’uomo era già morto quando l’ambulanza è arrivata sul posto. Il limite di velocità della strada era di 100 km e le condizioni meteorologiche erano buone, quando si è verificato l’incidente. La dinamica dell’incidente è al vaglio della Polizia, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che offre assistenza legale stragiudiziale e giudiziale gratuita anche ai familiari delle Vittime della strada, ma sembra che eccesso di velocità e alcool sono sospettati di aver contribuito all’incidente. Un esame forense sarà effettuato Giovedi.
Alla luce di questi gravi incidenti che vedono coinvolti i nostri connazionali all’estero, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, suggerisce caldamente a tutti coloro che sono in procinto di recarsi temporaneamente all’estero, nel loro stesso interesse, di munirsi della Tessera europea assicurazione malattia (TEAM), per viaggi in Paesi dell’UE, o, per viaggi extra UE, di un’assicurazione sanitaria con un adeguato massimale, tale da coprire non solo le spese di cure mediche e terapie effettuate presso strutture ospedaliere e sanitarie locali, ma anche l’eventuale trasferimento aereo in un altro Paese o il rimpatrio del malato, nei casi più gravi anche per mezzo di aero-ambulanza. E’ infatti noto che in numerosi Paesi gli standard medico-sanitari locali sono diversi da quelli europei, e che spesso le strutture private presentano costi molto elevati per ogni tipo di assistenza, cura o prestazione erogata.
Occorre ricordare che le Rappresentanze diplomatico-consolari, pur fornendo l’assistenza necessaria, non possono sostenere nè garantire pagamenti diretti di carattere privato; soltanto nei casi più gravi ed urgenti, esse possono concedere ai connazionali non residenti nella circoscrizione consolare e che versino in situazione di indigenza dei prestiti con promessa di restituzione, che dovranno essere, comunque, rimborsati allo Stato dopo il rientro in Italia.
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