«Non vedono l’ora che succeda qualcosa a Papa Francesco, c’è un rifiuto del Pontefice che per i cattolici è all’orlo di una disobbedienza che per noi è molto grave. Il messaggio evangelico del Papa disturba molti». «Qualcuno sarebbe contento se domani gli succedesse qualcosa. Non è un mistero che si aspetta che il pontificato termini». Parole che non potranno di certo passare inosservate quelle dell’ex monsignor Charamsa
Clamorose dichiarazioni quelle dell’ex teologo del Sant’Uffizio, Krzysztof Charamsa, che nell’ottobre scorso sconvolse il Vaticano con il suo coming out, rivelando inoltre di avere un compagno, il funzionario governativo catalano Eduard Plans. L’ex monsignore ai microfoni di Radio Cusano Campus è tornato a parlare di Chiesa: «Si tratta – spiega Charamsa – di una società permeata e piena di omofobia. Lavorando in Vaticano ho vissuto nel quartiere generale dell’omofobia, ho lavorato nella santa inquisizione, nel vecchio santo uffizio, è un’istituzione di paranoica omofobia, che viene inculcata nei fedeli cattolici, nella società cattolica. La Chiesa manda messaggi di disprezzo e di disgusto, inculca l’omofobia ai fedeli, lo schifo e il disprezzo verso gli omosessuali. La Chiesa annuncia amore ma dietro a questa facciata si promuove un linguaggio che non ci porta da nessuna buona parte. Chi dice ‘frocio anche troia’ e certe cose dalla Chiesa non sono state mai completamente condannate».
Nella Chiesa c’è anche qualcosa di buono
«Nella Chiesa ci sono persone fantastiche, noi cattolici siamo un popolo fantastico. Questo è importante da sottolineare. I cattolici sono un popolo fantastico, solo che come ogni società è molto facile manipolarli, deviarli da quel fantastico sentimento che Cristo ci ha comunicato. Io sono convinto che il messaggio di Cristo è la cosa più bella che potesse capitare all’umanità. Un amore in cui c’è posto per tutti. Quando chi governa la Chiesa inizia a usare la società cattolica, la gente che crede e si fida della Chiesa, a scopi politici, di potere, per eliminare gli omosessuali, a inculcare nella gente questo sentimento, purtroppo mostra un volto che è contrario a ciò che Cristo predicava».
La Chiesa odia anche le donne, oltre agli omosessuali
«Non è mai riuscita a cambiare la sua posizione sullo spazio che nella Chiesa spetta alle donne e questo è conseguenza di una società maschilista e patriarcale, che in realtà considera le donne alla stregua di esseri inferiori. Dietro una facciata di circostanza i fatti sono altri. Il celibato imposto come lo presenta oggi la Chiesa non è una cosa sana e non può essere una cosa sana. Il celibato può essere una scelta, come accade nella chiesa orientale. La Chiesa vede il celibato come una scelta di asessualità non del tutto sana. I preti che hanno relazioni con donne e uomini sono tantissimi, molti quando iniziano a toccare la bellezza della vita e dell’amore dopo una relazione amorosa diventano sacerdoti migliori. L’amore per Dio non esclude assolutamente l’amore per un’altra persona. Abbiamo le ragione scientifiche per porre alla Chiesa l’esigenza di cambiare le regole del celibato».
Gli omosessuali nel mondo ecclesiastico
«Sono tantissimi gli omosessuali nella Chiesa. Ma questo è un tabù, c’è omertà e silenzio attorno a questa realtà, che invece andrebbe studiata, anche a livello sociologico. Gli omosessuali nella Chiesa sono molti e sicuramente sono di più di quanti ce ne siano nella società civile. La maggior parte dei preti omosessuali sono fantastici preti e non devono essere privati del loro ministero, sarebbe un delitto da parte della Chiesa, frutto di una mentalità omofobica. Io non sono stato cacciato via perché avevo un compagno, ma perché ho detto che sono gay. Ogni sacerdote gay dovrebbe fare coming out e lo stesso dovrebbero fare tutti i sacerdoti eterosessuali che vivono felici relazioni d’amore con le proprie compagne».
Charamsa su Papa Francesco
«Gli ho scritto ma non ho mai avuto risposta. L’unica cosa che la Chiesa ha fatto è infangare il mio nome e fare di tutto per screditarmi. E su questo la Chiesa è una macchina perfetta. Papa Francesco non può fare molto, è una persona che soprattutto vuole conoscere gli altri e ascoltare gli altri, ma è chiuso in un sistema che è un sistema di blocco, che gli dice di non essere riformabile. Qualcuno sarebbe contento se domani succedesse qualcosa a Papa Francesco? Non è un mistero che si aspetta che il pontificato termini. Non vedono l’ora, c’è un rifiuto del Papa che io direi per i cattolici è all’orlo di una disobbedienza che per noi è molto grave. C’è una fobia di Papa Francesco. Il suo messaggio evangelico disturba molti».