La prima firmataria della proposta di legge per introdurre sanzioni per i clienti delle prostitute, è stata minacciata da un anonimo che dice: «State attenti, sono 9 milioni i clienti di prostitute in Italia». Bini: «Non saranno certo questi episodi a fermarmi»
Caterina Bini, deputata del Pd, e prima firmataria della proposta di legge per introdurre sanzioni per i clienti delle prostitute, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia” su Radio Cusano Campus per denunciare di aver ricevuto minacce via e-mail da parte di clienti delle “lucciole”. «La prostituzione – spiega Bini – è ormai un mercato che coinvolge una miriade di persone: tantissimi clienti, tantissimi sfruttatori e le donne, di cui molte minorenni. Nella mia proposta di legge le prostitute sono considerate vittime e vogliamo tutelarle. Le conseguenze le deve pagare il cliente, perché se diminuisce la domanda, anche l’offerta va a calare. Questo è il modello dei Paesi nordici, che è stato attuato già in Svezia e ha portato la riduzione dell’80% del fenomeno. Riaprire le case chiuse non è la risposta, basti guardare l’Olanda. Nei fatti non c’è l’emersione vera del fenomeno perché non tutte le donne lo dichiarano e si continua a farlo a nero».
«Spesso e volentieri – spiega ancora la deputata – gli sfruttatori vanno in questi Paesi perché le cose sono più agevoli rispetto ad altri. Sicuramente la mia proposta di legge mi provocherà anche inimicizie. Ho ricevuto da poco una mail di minacce da un anonimo che dice: ‘State attenti, sono 9 milioni i clienti di prostitute in Italia e sono elettori, i voti non arriveranno se portate avanti queste proposte’. A me non interessa, non saranno certo questi episodi a fermarmi».
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