«Dopo gli Europei la concentrazione delle forze dell’ordine e dei servizi segreti si era abbassata, quella tensione non riesci a mantenerla sempre, 24 ore su 24. Anche perché la presenza continua e massiccia delle forze dell’ordine influenza anche il quotidiano dei cittadini comuni trasformandolo in un quotidiano di paura». E’ quanto dichiarato dal Questore della Camera Dambruoso in merito all’attacco terroristico a Nizza
Il magistrato, Questore della Camera dei Deputati, Stefano Dambruoso ai microfoni di Radio Cusano Campu si è soffermato sull’attentato terroristico a Nizza e l’allarme terrorismo. «Ci troviamo di fronte all’ennesimo episodio di oggettiva gravità», ha spiegato, «ma è opportuno attendere qualche ora per inquadrarlo o meno in una strategia direttamente ricollegabile alle iniziative dei gruppi jihadisti legati all’Isis. Quella che è al momento la mia opinione è che ci troviamo di fronte ad un fatto non logisticamente strutturato, ma frutto della mente bacata di un individuo. Il massimo della logistica attribuibile a questo episodio è l’organizzazione dell’attentato a casa propria, con l’utilizzo di dinamiche che non hanno bisogno di una preparazione particolare. Il massimo della preparazione è aver pensato di agire in una giornata di festa che avrebbe reso eclatante il suo attentato. Dopo gli Europei di calcio la concentrazione delle forze dell’ordine e dei servizi segreti si era abbassata, quella tensione non riesci a mantenerla sempre, 24 ore su 24. Anche perché la presenza continua e massiccia delle forze dell’ordine influenza anche il quotidiano dei cittadini comuni trasformandolo in un quotidiano di paura. Sicuramente una presenza delle forze dell’ordine con maggiore attenzione ci sarebbe dovuta essere. Il rischio è l’effetto emulativo che può scattare. Per il resto, ad oggi, non c’è un’organizzazione della macchina terroristica dietro questi episodi».
Ddl terrorismo
In merito alla sua proposta di legge dal titolo ‘misure per la prevenzione della radicalizzazione e dell’estremismo jihadista’. «La consapevolezza diffusa a livello europeo, maturata a Bruxelles in sede lavori di Commissione e ufficio di coordinamento dell’anti-terrorismo. Per avere maggiore sicurezza devi attenuare parzialmente alcune libertà a cui siamo abituati. Ad esempio fino a qualche anno fa era impensabile poter arrestare qualcuno perchè si è addestrato a casa sul web, senza mai essere uscito di casa o andare in Siria o in Iraq, ma ha chattato con membri dell’Isis».