Aly Sonboly pianificava la strage di Monaco già da un anno, la polizia: «Non ha scelto le sue vittime specificamente». Esclusa la pista legata al terrorismo islamico: il killer tedesco-iraniano, vittima di bullismo per 7 anni, ha agito solo per vendetta. Strage ispirata all’eccidio di Anders Breivik a Utoya, gli inquirenti: «Era ossessionato da lui»
Aly Sonboly, il giovane attentatore di Monaco che venerdì pomeriggio ha ucciso 10 persone sparando prima in un McDonald’s e poi in un centro commerciale, non ha scelto le sue vittime «specificamente». Lo ha rivelato, nel corso di una conferenza stampa, il procuratore di Monaco Thomas Steinkraus-Koch, secondo cui il 18enne tedesco-iraniano programmava la strage già dalla scorsa estate, e che sarebbe solo un caso che la maggior parte delle persone uccise erano immigrati, circostanza legata al fatto che normalmente il McDonald’s è molto frequentato da ragazzi immigrati. Aly è stato vittima di bullismo per sette anni e avrebbe agito proprio per vendetta: la strage premeditata non sarebbe quindi un attentato terroristico come si pensava inizialmente. Tra le vittime però nessuno dei suoi ex compagni di classe che lo prendevano in giro, e questo, secondo gli inquirenti, è a conferma del fatto che il killer non ha scelto le sue vittime specificamente. Di certo il giovane assassino, come specificato dal procuratore Steinkraus-Koch, aveva avuto problemi di depressione e si era sottoposto a terapia psichiatrica nel 2012. Oltre a materiale su stragi, nella sua abitazione è stato trovato anche un libro dal titolo Furia nella testa: perché gli studenti uccidono.
Ossessionato dall’attentatore di Utoya
Le indagini sulla strage al centro commerciale di Monaco iniziano intanto a portare i primi risultati. La pistola utilizzata dal 18enne, la 9 millimetri di marca Glock 17 con la quale ha ucciso 9 persone, ferendone altre 35, sarebbe stata acquistata su un sito web per il commercio illegale e parallelo di armi. Inoltre, esclusa la pista legata al terrorismo islamico, si parla adesso di una carneficina ispirata dall’eccidio di Anders Breivik a Utoya, in Norvegia, avvenuto 5 anni fa e in cui hanno perso la vita 69 persone. Gli inquirenti hanno infatti svelato che Sonboly era letteralmente ossessionato da Breivik: trovate nel suo pc decine e decine di immagini dell’attentatore di Utoya ed il suo «manifesto».