Le prime dichiarazioni della Santa Sede dopo l’attacco jihadista nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, in Normandia: «Il Papa è informato e partecipa al dolore e all’orrore per questa violenza assurda, con la condanna più radicale di ogni forma di odio e la preghiera per le persone colpite»
«Siamo vicini alla chiesa di Francia. Condanniamo ogni forma di odio e preghiamo per le persone colpite». Sono queste le prime reazioni del Papa e del Vaticano in riferimento all’attacco jihadista nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, in Normandia. «È una nuova notizia terribile, che si aggiunge purtroppo ad una serie di violenze che in questi giorni ci hanno già sconvolto, creando immenso dolore e preoccupazione. Seguiamo la situazione e attendiamo ulteriori informazioni per comprendere meglio ciò che è avvenuto», si legge nella dichiarazione della Santa Sede. E ancora: «Il Papa è informato e partecipa al dolore e all’orrore per questa violenza assurda, con la condanna più radicale di ogni forma di odio e la preghiera per le persone colpite. Siamo particolarmente colpiti perché questa violenza orribile è avvenuta in una chiesa, un luogo sacro in cui si annuncia l’amore di Dio, con la barbara uccisione di un sacerdote e il coinvolgimento dei fedeli. Siamo vicini alla Chiesa in Francia, alla Arcidiocesi di Rouen, alla comunità colpita, al popolo francese».
Nessuna arma se non la preghiera e la fraternità tra gli uomini
«Il signore ispiri a tutti pensieri di riconciliazione e fraternità in questa nuova prova», dice Papa Francesco in un telegramma, a firma del Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, e inviato all’arcivescovo di Rouen, monsignor Dominique Lebrun, il quale dopo aver appreso la notizia ha lasciato subito la città di Cracovia dove si trovava in occasione della Giornata mondiale della Gioventù per rientrare nella sua diocesi, dichiarando che «la Chiesa cattolica non ha altre armi da prendere se non la preghiera e la fraternità tra gli uomini». «Io piango verso Dio con tutti gli uomini di buon a volontà e invito tutti i non credenti a unirsi al mio pianto – ha detto – lascio qui centinaia di giovani che sono il futuro dell’umanità. Chiedo loro di non arrendersi alla violenza e di divenire apostoli della civiltà dell’amore».