Una testimonianza scioccante: si fanno i selfie quando arriva il treno e fanno a gara a chi si sposta per ultimo dai binari. La nuova moda in voga tra i ragazzini che in Italia ha già fatto delle vittime
Un’albergatrice di Senigallia in provincia di Ancona, è intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus nel corso del format ECG Regione per raccontare quello che vede ogni sabato sera dalla propria abitazione a pochi metri dai binari della ferrovia. Una testimonianza scioccante: lo sballo di ragazzini ubriachi che danno vita a una assurda gara di coraggio con selfie finale, che vede vincere nel gruppo, chi si toglie dai binari per ultimo quando arriva il treno. Un gioco tragico e pericolosissimo, che in Italia ha già fatto delle vittime. L’albergatrice Emanuela racconta: «E’ la nuova moda, si fanno i selfie quando arriva il treno e fanno a gara a chi si sposta per ultimo dai binari. E’ in voga tra i ragazzini. Li vedo di persona ogni sabato sera. La nostra tratta, la tratta adriatica che passa a Senigallia, non ha nè barriere anti rumore nè protezione. Forti del fatto che le protezioni non ci sono, questi si arrampicano sulla scarpata della ferrovia, si mettono sui binari e aspettano l’arrivo del treno. Fanno a gara, quando arriva il treno, a farsi le foto per dimostrare chi si sposta per ultimo. Chi si sposta per ultimo vince».
«Io li vedo personalmente, una volta gli ho gridato di venire via, di salvarsi. Mi hanno detto, fatti i cavoli tuoi stronza, altrimenti ti meniamo. Io sono rientrata e mi sono chiusa in casa. Mi hanno anche detto di non chiamare la polizia, minacciandomi. Mi hanno urlato ‘guarda che se viene la polizia ce la prendiamo con te, sappiamo che sei stata tu a chiamarli’. Io abito a cinque metri dal binario, scene del genere le vedo ogni sabato sera. Sono tutti giovanissimi, il più grande non avrà neanche 18 anni. Siccome l’anno scorso ho visto una persona morire su questi binari, davanti a casa mia, non vorrei che si ripetesse una cosa del genere, perché vedere morire qualcuno è orribile».