Appena dimesso dall’ospedale di Bergamo dove è stato ricoverato per una colica renale, Vittorio Sgarbi ha dichiarato: «Ho pensato che potevo anche morire, tale è la violenza del dolore della colica renale che ho avuto. Ho pensato che sarei morto, invece poi l’ho superata»
Intervistato da Radio Cusano Campus, il critico d’arte e politico italiano, Vittorio Sgarbi, appena dimesso dall’ospedale di Bergamo dove è stato ricoverato per una colica renale ha raccontato cosa gli è successo: «Sono andato sul Lago di Iseo e sono stato travolto da Christo. La bruttezza di quell’opera mi ha fatto venire una colica renale? Ecco, forse è stata una concausa, certamente sono andato a vedere le opere d’arte di quei bellissimi luoghi dicendo che la passerella avrebbe avuto senso se non fosse stata proiettata verso il nulla ma verso quei luoghi bellissimi che sono presenti sul Lago. Una passerella deve servire per andare nei luoghi, non per masturbarsi. La notte l’ho passata vedendo delle terme romane, delle chiese, ho fatto un percorso originale, poi nella mattinata mi sono reso conto che avevo questa dolorosissima colica renale». «L’Italia mi vuole bene? Dopo tanti anni in cui hanno cercato di contrastarmi, ora avranno visto che ho fatto la resistenza».
Sgarbi e quella foto su Facebook in cui si sceglieva la bara
«Così mi porto sfiga da solo? Beh, se fossi morto sarebbe stato così, invece abbiamo cercato un passaggio e io ho superato il rischio. Ero stato a visitare una chiesa che era diventata un negozio di bare. Stanotte ho pensato che potevo anche morire, tale è la violenza del dolore della colica renale che ho avuto. Ho pensato che sarei morto, invece poi l’ho superata, quindi quelle bare non hanno portato sfiga, anzi rappresentano uno scongiuro. La colica renale fa male quanto il parto nelle donne. Evidentemente se l’uomo non può sapere cos’è il dolore da parto, questo dolore così forte la natura o Dio ce lo fanno provare per consonanza. E’ un dolore terribile, pensavo che mi stessero asportando la parte superiore del corpo».