Con 53 voti a favore e 47 contrari, nessuno dei quattro emendamenti presentati per la stretta sulla detenzione di armi negli Usa, è stato approvato. Il commento della Casa Bianca: «Respingendo i quattro testi presentati i repubblicani continuano a mantenere una scappatoia che permette a persone sospettate di terrorismo di comprare un’arma»
Il Senato degli Stati Uniti ha bocciato gli emendamenti presentati dopo la strage di Orlando, due dai democratici e due dai repubblicani, per la stretta sulla detenzione di armi. Alla fine le due forze politiche si sono bloccate a vicenda: 53 a favore dell’approvazione e 47 contrari. Una proposta per poter essere approvata ha bisogno di 60 voti favorevoli. I quattro emendamenti prevedevano l’estensione di controlli preventivi su chi acquista armi e il divieto di acquisto per chi compare sulle liste dei sospetti terroristi. La bocciatura in Senato di quattro emendamenti è stata duramente commentata dalla Casa Bianca con il portavoce Josh Earnest che ha dichiarato alla Cnn: «Quello che abbiamo visto negli Usa è una vergognosa dimostrazione di vigliaccheria».
«Respingendo i quattro testi presentati i repubblicani continuano a mantenere una scappatoia che permette a persone sospettate di terrorismo di comprare un’arma. Attualmente, con le scappatoie protette dai repubblicani, questi individui possono entrare in un negozio e comprare un’arma. E’ una cosa che non ha senso», ha sottolineato ancora Earnest. Secondo il Center for Responsive Politics «nel 2016 la lobby sulle armi ha finanziato i membri del Senato per un totale di circa un milione di dollari, che diventano 37 se si considera il periodo 1989-2016».