«Voglio ricordare che i fondamentalisti dell’Isis ce l’hanno con i gay, li mettono sugli edifici più alti e li buttano dall’ultimo piano». «Spero che tutti quelli che in passato hanno scritto je sui charlie, o Je Suis Francois, oggi scrivano “Io sono Gay”». Queste le parole di Luxuria in merito alla strage di Orlando
Vladimir Luxuria, attivista, scrittrice, conduttrice televisiva, attrice, autrice teatrale ed ex politica italiana, è intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, in merito alla strage di Orlando che è costata la vita a 50 persone: «Credo che lui fosse un omofobo violento in quanto omosessuale represso. A parte che l’ho notato in alcune immagini, ma anche questa cosa che lui picchiava la moglie solo perché non aveva fatto il bucato, mi dà l’idea che questo odiava le donne perché fosse un gay represso. Per questo motivo il fatto di aver reagito al bacio tra due uomini in maniera così violenta era perché voleva ammazzare quel gay nascosto dentro di lui, uccidendo gli altri gay che si stavano divertendo in un locale. Omofobia e misoginia viaggiano sempre di pari passo. Questo pazzo, poi, per non ammettere la sua omosessualità repressa, ha cercato il pretesto nella religione per giustificare la sua follia. Tra le altre cose voglio ricordare che i fondamentalisti dell’Isis ce l’hanno con i gay, li mettono sugli edifici più alti e li buttano dall’ultimo piano, poi però arruolano nei loro eserciti dei ragazzini di dodici anni che violentano. Sono dei pedofili in realtà. A quelli dell’Isis ora fa comodo rivendicare tutto. Questo gli ha fatto il più bel regalo del ramadan».
Misure di sicurezza al Gay Village di Roma
«Sicuramente non chiuderemo, perché significherebbe darla vinta a chi vuole farci vivere nel terrore. Ma siamo freddi e consapevoli. Aumenteremo le misure di sicurezza, abbiamo il metal detector, abbiamo anche la volontà di andare contro la legge, perché la legge ci impedisce di fare perquisizioni a tutti quelli che entrano, che invece noi perquisiremo, nonostante i divieti».
«Io sono Gay»
«Quando c’è stato l’attentato a New York erano tutti americani. Spero che tutti quelli che in passato hanno scritto je sui charlie, o Je Suis Francois, oggi scrivano “Io sono Gay”, per lanciare un messaggio chiaro a tutti gli omofobi del mondo. Ma che vi abbiamo fatto di male? Perché ci odiate così tanto?».