«Renzi è un ottimo comunicatore e da questo punto di vista dobbiamo essere sempre prudenti quando valutiamo le parole del nostro competitor. Lui ha favorito le banche e ha penalizzato i soggetti non bancabili». Queste le parole del senatore pentastellato che sulla vittoria di Virginia Raggi a Roma dichiara: «Dicevano che se non avessimo candidato Di Battista a Roma avremmo perso»
Nicola Morra, senatore del Movimento Cinque Stelle e segretario della 1 Commissione Affari Costituzionali, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus per commentare sia le affermazioni pentastellate ai ballottaggi delle amministrative di Roma e Torino, che l’ammissione della sconfitta da parte del premier Matteo Renzi: «Il Movimento non è nessuna individualità, il Movimento è un metodo. Ci può essere chiunque, l’importante è condividere l’informazione, maturare la scelta e poi realizzare insieme quelle iniziative che dovranno essere al centro dell’attività della comunità. Se la decisione era demandata al singolo come accade nella democrazia rappresentativa era fondamentale la scelta del singolo ma se al contrario la decisione è la scelta del gruppo allora è importante lavorare come gruppo. Per questo oggi veniamo avvertiti come il movimento della proposta, non più della protesta. Stiamo diventando una forza antisistema veramente credibile con ingegneri ambientali, informatici, esperti di robotica ed economisti della circolarità che stanno sempre più ottenendo plauso con le loro proposte. Dicevano che se non avessimo candidato Di Battista a Roma avremmo perso, abbiamo dimostrato che al contrario, presentando quella che qualche tempo fa era per i più una illustre sconosciuta si può comunque vincere. Virginia è una persona solida che con grande lucidità riesce a reggere agli attacchi a cui viene sottoposta».
Le dichiarazioni del premier sui ballottaggi
Nicola Morra ha commentato le dichiarazioni di Renzi, che ha ammesso di non considerare i successi del Movimento come un voto di protesta: «Non mi hanno sorpreso, Renzi è un ottimo comunicatore e da questo punto di vista dobbiamo essere sempre prudenti quando valutiamo le parole del nostro competitor. Lui ha favorito le banche e ha penalizzato i soggetti non bancabili. Ognuno deve essere valutato non per quello che dice ma per come si comporta. Lui ha aiutato i poteri forti, noi abbiamo un grandissimo produttore automobilistico che sta facendo pagare allo Stato italiano tantissimi costi sociali e nonostante questo si permette di pagare le tasse all’estero, in Inghilterra. Questo penso che anche a Torino sia stato ricordato. Quando un candidato della c.d. sinistra riceve apprezzamenti dall’amministratore delegato della banca più importante della città, quando sono i poteri forti che si stringono a corte a tutela di un candidato, quando il voto per questi candidati è particolarmente importanti nelle zone centrali e borghese della città, è evidente che questo partito di “sinistra” si presenta con contenuti classisti».