«Bisognerà vedere la dura realtà delle carte, vogliamo vedere responsabilità, nome e cognome di tutti quelli che hanno dissipato i soldi delle nostre tasse in questi anni e ci hanno consegnato una Roma veramente brutta, altroché la grande bellezza». La deputata Lombardi del M5S parla della situazione capitolina dopo l’insediamento del neo sindaco Raggi
Roberta Lombardi, deputata del Movimento Cinque Stelle, è intervenuta ai microfoni di Radio Cusano Campus per fare un po’ il punto della situazione su Roma e sul neo sindaco pentastellato Virginia Raggi: «Questa settimana è una settimana interlocutoria, si stanno iniziando ora tutti i vari processi di insediamento, Virginia è entrata per la prima volta in Campidoglio ed è stato un momento molto partecipato e toccante. Stiamo lavorando alacremente per acquisire notizie e informazioni che finora sono state taciute sia ai cittadini che ai politici che volevano lavorare in modo serio. Virginia sta scrivendo a tutti i vertici delle società partecipate del comune di Roma per farsi fare un rendiconto gestionale economico e finanziario, perché serve capire e tracciare una linea visto che ci hanno lasciato una città in macerie. Ci aspettiamo il peggio, quello che noi viviamo da romani sulla nostra quotidianità parla chiaro, ora bisognerà vedere la dura realtà delle carte, vogliamo vedere responsabilità, nome e cognome di tutti quelli che hanno dissipato i soldi delle nostre tasse in questi anni e ci hanno consegnato una Roma veramente brutta, altroché la grande bellezza».
Reazione di alcuni esponenti Pd dopo la vittoria di Virginia Raggi
«Vorrei avere una telecamera per farvi vedere le facce dei piddini in commissione e in aula in questi giorni. Sono neri, fondamentalmente, e non è l’abbronzatura. E sono molto evasivi negli sguardi, senza riferimenti, perché il Pd romano ha costruito una ragnatela fittissima di interessi con i palazzinari, le cooperative, i centri anziani, le associazioni e i comitati di quartiere. Ci sono persone che stanno cercando di salire sul carro dei vincitori, ora ci si avvicina di tutto, ci chiama di tutto, anche gente che fino a ieri ha disprezzato e denigrato il nostro lavoro. Ma noi restiamo tranquilli e determinati, sappiamo chi abbiamo davanti quando si presenta un interlocutore offrendo qualcosa. Andiamo avanti per la nostra strada».
Un commento sul Brexit
«Prima di tutto, quando si lascia la voce a un popolo è un momento di grande civiltà e partecipazione. La chiave di lettura è che un popolo che decide di fare questo salto nel buio dell’uscita dall’unione europea rappresenta il fallimento di una politica dei partiti che in questi anni non ha dato nessun genere di prospettive e futuro per il Paese, perché quando inizi a organizzare tutta la vita politica di una unione tra paesi su interessi finanziari e di grandi lobbisti e vai a togliere i cittadini diritti in cambio di insicurezza sul futuro, è ovvio che poi i cittadini decidano di riappropriarsi del proprio destino. E’ sempre utile per la politica sentire la voce di chi poi deve rappresentare all’interno delle istituzioni. Tutti pensavano che alla fine il Regno Unito non uscisse dalla Unione Europea, c’è stata una grande spinta affinché i britannici restassero nella Ue, Cameron ha fatto bene a dimettersi, è stato un gesto di serietà come raramente si vedono nel nostro Paese».