Chiusura con il botto per la campagna elettorale in vista del ballottaggio di domani a Roma. Il Pd ha attaccato la Raggi per aver ricevuto un’incarico dall’Asl di Civitavecchia quando era ancora consigliere comunale. «L’unica cosa che possono fare – ha risposto la candidata pentastellata in sua difesa – è attaccarmi sul mio lavoro perché non hanno altro. E’ tutto dichiarato e regolare, è solo fango»
Si è chiusa la campagna elettorale dei due candidati a sindaco di Roma Virginia Raggi e Roberto Giachetti in vista del ballottaggio di domani. L’ultimo giorno ha visto l’ennesimo attacco da parte del Partito Democratico nei confronti della candidata del Movimento 5 Stelle secondo cui avrebbe ricevuto un’incarico dall’Asl di Civitavecchia quando era ancora consigliere comunale. «Mi stanno attaccando sin dall’inizio della campagna elettorale», ha detto la Raggi, «l’unica cosa che possono fare è attaccarmi sul mio lavoro perché non hanno altro. E’ tutto dichiarato e regolare, è solo fango». «Noi – ha spiegato ancora – abbiamo fatto una campagna in cui abbiamo cercato di parlare di Roma, mentre gli altri hanno parlato solo di m e, su come portavo i capelli e sulle mie orecchie. Be’, che devo fare? C’è le ho così io le orecchie, che posso farci?». «Mi attaccano sul mio lavoro perché io un lavoro ce l’avevo, loro sui loro curriculum cosa possono scrivere? ‘Politico da una vita’». «Ed “Eccoli i provvedimenti che firmano e Giachetti lo ha detto, ‘ho dovuto firmali per obbedire al partito’. Questa è la differenza tra noi e loro». «Abbiamo un debito mostruoso al quale far fronte, vogliamo caricarcene altri? Sappiamo come è finita nelle città dove hanno fatto i giochi. Inizia a venirmi un dubbio non è che vuole fare tanto le Olimpiadi per farle nella sua piscina?».
Roberto Giachetti
Il candidato del Pd: «Finora non ho mai detto una parola contro la Raggi, adesso però basta: siamo arrivati all’ultimo giorno e apprendiamo che la Raggi ha mentito, ha commesso un reato e ci hanno continuato a saltellare davanti parlando di onestà». «Ora dovete spiegare alla gente che siete uguali a tutti gli altri». «Una città per rinascere ha bisogno di sì e non solo di no, votate Giachetti. Ho scelto io questo posto, il ponte della musica, è un ponte per unire una città strappata». «Voglio ringraziare e lo dico con orgoglio il Partito democratico quello che ancora si cerca di infangare in queste ore. Un partito cambiato, grazie al lavoro del commissario Orfini e Fabrizio Barca».
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