«Della riforma discuteremo con gli alleati del Nuovo Centrodestra. Verdini? Non mi risulta sia formalmente nella maggioranza». E’ quanto dichiarato dal senatore Pd Casson, in merito allo stop alla prescrizione discusso sulla riforma del processo penale
Entra nel vivo la riforma del processo penale con circa 800 emendamenti presentati tra cui quelli che riguardano la prescrizione. Fa discutere la proposta avanzata dai relatori di maggioranza i senatori Felice Casson e Giuseppe Cucca del Pd al Ddl di riforma del processo penale, che prevede lo stop alla prescrizione dopo la sentenza di primo grado. Il senatore del Partito Democratico Felice Casson ai microfoni di Radio Cusano Campus ha dichiarato: «Le parti più delicate sono quelle che riguardano la prescrizione e le intercettazioni. La prescrizione è un istituto giuridico che è determinato dall’esigenza punitiva dello Stato e però questa esigenza punitiva sorge quando lo Stato sa che un delitto è stato commesso. Ad esempio, un morto di amianto di 10 anni fa che viene segnalato oggi alla Procura della Repubblica oggi, per questa morte non si può neanche cominciare l’indagine perché il reato sarebbe già prescritto. Soprattutto, dopo che è stata concretizzata questa esigenza punitiva dello Stato, quando si arriva alla sentenza di 1° grado non ha più senso che continui a decorrere la prescrizione e quindi si porrebbe il limite finale. Sono proposte tutte e due fortemente innovative, però vogliono essere un contributo a questo dibattito. Ci sono molte proposte confuse in campo, chiediamo un po’ di chiarezza. Interrompere la prescrizione dopo la condanna in 1° grado è per logica collegata al concetto di prescrizione. Se lo Stato dimostra di avere un interesse a perseguire un imputato, la prescrizione non avrebbe più senso logico e giuridico. Allo stesso tempo bisogna tutelare l’esigenza del cittadino di non essere sottoposto a processi eterni».
M5S pronto a votare la proposta
«Emendamenti analoghi sono stati presentati dal M5S e da alcuni senatori del gruppo misto, oltre che da un gruppo di senatori del Pd. Questo significa che il dibattito è aperto e bisognerà fare un discorso di contenuto e di merito. Stessa cosa anche sul tema delle intercettazioni».
La posizione di Ncd e Verdini
«Dall’inizio di questa legislatura sui temi della giustizia ci sono sempre state spaccature all’interno della maggioranza e del governo. Noi del centrosinistra ci siamo sempre trovati in contrasto con i vari gruppi e partiti del centrodestra. E’ scontato che ci siano discussioni molto forti, bisognerà trovare punti d’incontro. Non possiamo escludere in partenza una scelta piuttosto che un’altra. Mi risulta che Verdini non sia nella maggioranza formalmente. Fa parte della maggioranza il Nuovo Centro Destra e con loro si discuterà, non c’è alcuna preclusione».