Maria Fida Moro: «Fare politica nel nome di mio padre significa tramandare i valori per i quali ha vissuto ed è morto. Lui amava la città e la viveva. Non è rimasto nulla di mio padre in questa politica. Non vedo in Renzi un ponte tra centro e sinistra. Amo il mio Paese, però mi dà tantissimo dolore»
Maria Fida Moro, figlia di Aldo, capolista della lista cattolica e riformista “Più Roma” che appoggerà Roberto Giachetti, ai microfoni di Radio Cusano Campus, ha dichiarato che «quest’anno che si celebrano i 100 anni dalla nascita di Aldo Moro, spero che le persone di buona volontà vogliano riavvicinarsi alla politica nel nome di mio padre. Fare politica nel suo nome significa tramandare valori per i quali ha vissuto ed è morto. Il senso del coraggio significa che quando tutto sembra perduto, bisogna fare sempre un tentativo. Ci vuole coraggio a vivere. Ognuno di noi tende ad arrendersi di fronte alle sfide quotidiane. Il coraggio è necessario. E’ più facile fare le cose sbagliate, invece decido di fare quelle giuste. Niente è davvero impossibile, neanche amministrare Roma. Il punto è che è difficile recuperare forze buone. In questa lista ho visto tanti ragazzi straordinari. E’ per i ragazzi che io faccio questo minimo servizio, che è un tentativo sincero. Voglio dare un piccolo aiuto ai giovani, che sono il nostro futuro. Aldo Moro la viveva davvero la città, girava in autobus e a piedi. Amava i cinema, le chiese, le fontane, amava riflettere camminando ed era un conoscitore attento di Roma».
Figlia di Aldo Moro: «Renzi non è ponte tra centro e sinistra»
«Non è rimasto nulla di mio padre in questa politica, forse solo la commissione d’inchiesta su Aldo Moro che cerca in maniera caparbia di trovare la verità e sarebbe un atto dovuto. Non vedo in Renzi un ponte tra il centro e la sinistra, ma questo non vuol dire che sia così. Il caso Moro lo tengono sempre aperto. E’ terribile vivere una morte che non si può mai metabolizzare perché è sempre in fieri. Da un verso questi nuovi sviluppi mi intrigano, da un altro mi fanno rabbia, aspetto di capire cosa faranno. Io so che il puro male non vuole presenze di bene, ma so anche che alla fine il bene vincerà. Amo il mio Paese, però mi dà tantissimo dolore».
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