“La politica monetaria da sola non può portare a un rialzo dei tassi reali a lungo termine. Questo risultato può essere raggiunto solo con riforme strutturali”, è quanto dichiarato dal presidente Bce a Francoforte durante un discorso
Il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, in un discorso tenuto a Francoforte ha sottolineato che “un aumento dei rendimenti reali sui risparmi deve arrivare attraverso un’azione decisa sul fronte dell’offerta”. “La politica monetaria da sola non può portare a un rialzo dei tassi reali a lungo termine. Questo risultato può essere raggiunto solo con riforme strutturali che portino a un riequilibrio sul fronte di risparmi e investimenti”. “In Europa – spiega ancora Draghi – c’è anche un terzo tipo di politica che può sostenere sia la domanda nel breve termine che l’offerta nel medio termine” ovvero “una riforma della governance dell’area dell’euro che elimini i persistenti dubbi sul suo futuro”. Per Draghi l’incertezza “sul futuro della zona euro, e dell’Unione europea in generale, rafforzano la incertezza di privati e imprese, e questo limita consumi e investimenti”. In questo senso il numero uno della Banca centrale europea sottolinea di non avere “alcun dubbio che una riforma istituzionale dell’Unione europea e della zona euro abbia vantaggi economici. Per quanti vogliono vedere un ritorno dei tassi di interesse a livelli più normali, questa è una parte essenziale della soluzione”.
Mario Draghi: “Problema sono gli investimenti”
“I tassi molto bassi non sono senza conseguenze, ma non solo il problema bensì i sintomi” rappresentato dalla “domanda insufficiente di investimenti, per assorbire il risparmio disponibile”. “Oggi il 18% del Pil mondiale opera in uno scenario di tassi negativi e la proporzione sale al 40% se si includono paesi con tassi fino all’1%”.
Mario Draghi: “La politica favorisce risparmiatori”
“A prima vista potrebbe sembrare che la politica di tassi bassi della Bce penalizzi i risparmiatori a favore di chi chiede prestiti, ma in realtà nel medio termine la politica espansiva favorisce molto di più i risparmiatori”. “Le famiglie americane destinano circa un terzo delle proprie attività finanziarie in titoli di capitale, mentre per le famiglie francesi e italiani questo valore è circa un quinto, e per le famiglie tedesche solo un decimo”.