Matteo Renzi sulla enews del 23 aprile dice basta alle polemiche tra politici e magistrati: «Un film già visto per troppi anni. Il magistrato applica la legge e condanna i colpevoli. Io rispetto i magistrati e aspetto le sentenze»
Il presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, nella sua enews del 23 aprile cerca di smorzare i toni tra giudici e politica. «Tutti i giorni – spiega il premier – leggo polemiche tra politici e magistrati. Un film già visto per troppi anni. Personalmente ammiro i moltissimi magistrati che cercano di fare bene il loro dovere. E anche i moltissimi politici che provano a fare altrettanto. Il rapporto tra politici e magistrati deve essere molto semplice: il politico rispetta i magistrati e aspetta le sentenze. Il magistrato applica la legge e condanna i colpevoli. Io rispetto i magistrati e aspetto le sentenze».
Matteo Renzi, enews del 23 aprile: Bill Clinton
«La missione all’ONU si è conclusa con una bella chiacchierata con Bill Clinton. È sempre un piacere incontrare l’ex Presidente, una delle persone più capaci di dare stimoli, suggerimenti, riflessioni mai banali. Abbiamo discusso a lungo della campagna elettorale americana, ma anche del recente viaggio in Iran, della politica economica europea, delle sfide legate alla sicurezza e alla qualità della vita in Europa e in America. E mentre ci salutavamo, Clinton ci ha chiesto di fare i complimenti a uno dei suoi autori preferiti. Chi? Andrea Camilleri».
Matteo Renzi, enews del 23 aprile: Messico
«Interessante anche la missione in Messico, ospiti del Presidente Peña Neto. Paese meraviglioso e ricco di opportunità come dimostra una presenza sempre più forte di aziende italiane. Ma anche un partner significativo in sede di G20 per affermare un nuovo modello di sviluppo. Ho avuto l’occasione di parlare con i ragazzi dell’università Itam, qui c’è il video dell’incontro: persone attente, curiose, pronte ad assumersi le proprie responsabilità. Non è facile costruire un futuro in Paesi ricchi di storia e di passato. Ma non c’è sfida più affascinante, vale per il Messico, vale per l’Italia. Certo, poi tocca alle nuove generazioni farsi sentire. Del resto, come ha scritto Octavio Paz, Nobel messicano per la letteratura: bisogna meritare i sogni che si fanno».