Terrorismo: segretario del Sap Tonelli: «Siamo impreparati ad affrontare un’emergenza terroristica. In Italia si lavora sulla sicurezza percepita, andiamo a verificare se i militari nelle metro sono capaci di sparare a bersagli in movimento»
Dopo i fatti Bruxelles, Gianni Tonelli, segretario del Sap (sindacato autonomo di polizia), reduce da un lungo sciopero della fame per protestare contro i tagli alla sicurezza, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano ed ha dichiarato che l’Italia è impreparata ad affrontare un’emergenza terroristica. «Ho resistito bene allo sciopero della fame. Si tratta di una sofferenza che mi sono caricato volentieri sulle spalle perché l’obiettivo è nobile e importante. L’ho fatto contro la debilitazione dell’apparato di sicurezza. La mia è stata una protesta massiccia. In Italia mancano 45mila uomini nelle forze dell’ordine. Ogni anno perdiamo 2.500 uomini, non è vero che abbiamo assunte 2500 uomini in più per il Giubileo, perché quei 2.500 usciranno dalla formazione alla fine del Giubileo e comunque nello stesso anno sono andati in pensione 5000 agenti. Stessa cosa per quanto riguarda i giubbotti anti-proiettile. Siamo impreparati ad affrontare emergenze come quelle del terrorismo. La conoscenza e l’addestramento anti-terrorismo devono esseri diffusi. Se non abbiamo mai sparato su un bersaglio in movimento non combattiamo alla pari. Hanno iniziato un’operazione di repressione nei confronti della mia organizzazione e di chi espone questi problemi».
«C’è un lavoro di Intelligence, ma anche un lavoro di impatto per fermare i terroristi sul momento. Servono entrambe le cose. Nel caso in cui a Termini ci fosse stato un terrorista anziché un uomo con un fucile giocattolo, sarebbero serviti gli uomini delle forze dell’ordine non l’Intelligence. I militari alla metro? Vista l’incapacità di garantire sicurezza reale, in Italia si lavora molto sulla sicurezza percepita. Bisognerebbe chiedere se quei militari hanno mai usato quei fucili che hanno in mano e se hanno mai sparato a bersagli in movimento. Io dico di no. E’ come far guidare la macchina ad uno che ha usato solo un simulatore di guida», ha detto infine Gianni Tonelli.