La Santanchè ai microfoni di Radio Cusano Campus ha lanciato un appello a Berlusconi in merito alle candidature per le comunali di Roma: «Sediamoci a ragionare perchè solo i cretini non cambiano idea. Capisco le ragioni di Berlusconi, ma non si possono liquidare Meloni e Salvini come due ragazzotti, non sono traditori come Alfano»
La deputata di Forza Italia Daniela Santanchè, ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, in onda su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, parlando della candidatura di Giorgia Meloni alle prossime elezioni amministrative a Roma ha detto che secondo lei «nessuno può decidere se si può fare una campagna elettorale e se si può essere bravi sindaci da mamma o da non mamma. Mi fa sorridere che gli uomini possano dire alle donne vai a fare la mamma. Io ho detto a Passera di ritirarsi dalla corsa a sindaco di Milano e di andare a fare il padre visto che gli è nato un figlio. Torniamo alle cose naturali. Io sono mamma, la gravidanza è un periodo meraviglioso, siamo più forti, siamo in due. Le contadine in Piemonte andavano nei campi, partorivano e poi tornavano a lavorare. Ma di che parliamo? Ci siamo resi conto che siamo nel 2016?».
Salvini e Meloni hanno sbagliato ma non tradito
«Meloni e Salvini non si sono comportati nella maniera migliore, però nella vita chi è che non sbaglia? A differenza di altri che sono passati dall’altra parte, non sono traditori. Stanno facendo un’altra partita. Al ballottaggio si può trovare un punto di sintesi, non drammatizziamo. Berlusconi è stato il più grande federatore di tutti i tempi, dobbiamo fermarci a ragionare per scrivere un manifesto politico. Si continua a parlare di persone, io vorrei parlare di contenuti politici. Agli italiani cosa gliene frega dei nomi? Sono pieni i cimiteri di persone indispensabili. Vorrei parlare prima di programmi, delle risposte da dare ai cittadini».
«La legge elettorale è stata cambiata, c’è il premio di lista e non di coalizione, a livello nazionale bisognerebbe fare un nuovo contenitore che ci veda uniti in maniera granitica su quelli che sono i problemi degli italiani da risolvere. Se sostengo Bertolaso? A parte che io voto a Milano, ma comunque non sostengo nessuno in questo momento. Faccio un appello a Berlusconi: ragioniamo, vediamo quello che possiamo fare, non possiamo dire chi se ne frega ognuno vada per il conto suo. Solo i cretini non cambiano idea. Non m’interessano i nomi. Il problema è che sono in atto nuovi posizionamenti, nuove leadership».
«La composizione di oggi non sarà quella di domani, cogliamo questa occasione per scrivere un manifesto e vedere se la pensiamo uguale sui temi dirimenti per l’Italia. L’inclusione da panico a me non interessa, io sono per l’esclusione. Quello che c’è oggi non funziona, fermiamoci e vediamo come ripartire. Se Bertolaso potesse saltare la competizione elettorale e sedersi in campidoglio sarebbe un sindaco strepitoso, però c’è un piccolo particolare: bisogna fare le elezioni e vincere, e così come fa a vincere? Per questo dico di ragionare su altro. Capisco le ragioni di Berlusconi, ma non si possono liquidare Meloni e Salvini come due ragazzotti».
«Hanno posizioni legittime. Non devono essere visti come nemici e come traditori. I traditori sono quelli che hanno dato il bottino dei voti a Renzi per avere il sedere al caldo sulla poltrona, penso ad Alfano. Verdini fa il suo, s’è inventato il patto del Nazareno, è l’unico legittimato a sostenere il governo. Io sto dalla parte di chi fa le cose in cui crede», ha detto infine.
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