Anche chi non conosce a fondo la politica, ed il suo rapporto con il gioco, sa che l’Italia ha grossi e “sostanziosi” impegni che vanno ottemperati per la partecipazione all’Unione Europea in relazione ai propri casinò mobile. Mai come in questo periodo il nostro Premier Renzi sta battagliando con Angela Merkel per attestare la nostra indipendenza quale Paese e rivendicare “una parte di autonomia” che una nazione come la nostra deve assolutamente avere per essere rispettata. In ogni caso, a parte qualsiasi disquisizione socio-economo-politica, diciamo che in questi giorni bisognerà affrontare, come Governo, il disegno di legge “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea – legge europea 2015” che, nel proprio art.5, interviene in materia di vincite nei casinò. Stringatamente, l’art.5 prevede l’abolizione della tassazione in Italia per le vincite ottenute nei casinò Ue o Sec: da questo deriverà un “ammanco” per il nostro esoso Erario che dovrà essere recuperato… attraverso l’aumento dell’Iva “sui cosiddetti preparati per risotti”.
Come quasi tutti sanno, le risorse che il Governo attinge dal gioco sono sempre “messe a bilancio” preventivamente e la loro mancanza provoca “buchi” che il nostro Esecutivo non si può permettere: da qui… l’aumento sui risotti che, come la “famosa cavalleria” arriva in aiuto salvando “baracca e burattini”! Quindi, per tranquillità dei giocatori italiani che “vagano” tra un casinò e l’altro si vogliono dare certezze: le vincite ottenute nelle case da gioco autorizzate in altri Stati Membri dell’Ue o aderenti all’accordo See, avranno il trattamento fiscale parificato a quello applicato alle vincite conseguite in casinò nazionali.