Nel giorno del primo martire della cristianità, il pontefice ha deciso di affidare ad un tweet, un messaggio su quei cristiani perseguitati «spesso con il silenzio vergognoso di tanti»: «Preghiamo per loro»
«Preghiamo per i cristiani che sono perseguitati, spesso con il silenzio vergognoso di tanti», è con questo tweet, pubblicato sull’account @Pontifex, che Papa Francesco ricorda Santo Stefano e tutti i cristiani che ancora oggi vengono perseguitati. Davanti alla folla che ha riempito Piazza San Pietro aveva detto: «E’ tanto brutto vivere nel rancore, ogni giorno abbiamo occasione di allenarci a perdonare, per vivere questo gesto per vivere questo gesto tanto alto che avvicina l’uomo a Dio. Come il nostro Padre celeste, diventiamo anche noi misericordiosi, perché attraverso il perdono vinciamo il male con il bene, trasformiamo l’odio in amore e rendiamo così più pulito il mondo». «Sono tantissimi quelli che subiscono persecuzioni in nome della fede. I nostri tanti martiri di oggi orientino la nostra preghiera a ricevere e donare il perdono». «Buona festa di Santo Stefano e per favore non dimenticate di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci».
Le parole nel giorno di Natale
Prima della benedizione Urbi et Orbi, dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro, il Santo Padre ha tenuto a sottolineare che «dove nasce Dio, nasce la speranza. Lui porta la speranza. Dove nasce Dio, nasce la pace. E dove nasce la pace, non c’è più posto per l’odio e per la guerra». «Eppure proprio là dove è venuto al mondo il Figlio di Dio fatto carne, continuano tensioni e violenze e la pace rimane un dono da invocare e da costruire. Possano Israeliani e Palestinesi riprendere un dialogo diretto e giungere ad un’intesa che permetta ai due Popoli di convivere in armonia, superando un conflitto che li ha lungamente contrapposti, con gravi ripercussioni sull’intera Regione».