Secondo il premier mettere in conto qualunque tipo di intervento va bene ma la guerra all’Isis non può essere vinta solo con azioni militari, serve un’educazione. «La minaccia viene da dentro»
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi in occasione della presentazione di Origami, ha parlato dell’impegno del nostro Paese alla lotta al terrorismo, dopo gli attentati del 13 novembre a Parigi. Il premier ha affermato che «bisogna essere equilibrati e avere buon senso. Devi mettere in conto tutti i tipi di intervento, ma la sfida la vinci se riesci a vincere la sfida educativa, non semplicemente con le azioni militari». «Dire che bisogna chiudere le frontiere significa dire che i terroristi ce li teniamo qui, perchè gli assassini nella stragrande maggioranza dei casi sono nati e cresciuti in Europa, hanno giocato a calcio con i nostri figli», «la minaccia viene da dentro». «Sì possiamo fidarci di Putin. Lui è il capo di un paese cruciale per la stabilità del mondo e per questo, nel contrasto al terrorismo, è cruciale e fondamentale che Putin ci sia. Sarebbe stato assurdo alzare una cortina di ferro tra noi e la Russia». Secondo Renzi «nessuno può pensare di essere immune dal terrorismo», ma «l’Italia fa la sua parte e spero che nelle prossime ore possa esserci un provvedimento di grande intervento sulla tecnologia in funzione di prevenzione».
Saggezza, equilibrio e determinazione
L’ex sindaco di Firenze ha tenuto poi a sottolineare che «l’Italia reagirà con saggezza, equilibrio e determinazione. Il mio impegno è essere all’altezza di questo grande Paese». «Non siamo prudenti, stiamo ricordando il nostro ruolo storico. Ci vuole determinazione nella lotta al terrorismo ma sappiamo che certe reazioni rischiano di provocare delle Libie-bis e non possiamo permettercelo».