Secondo il capo dello Stato non bisogna rassegnarsi al lavoro che manca, «il lavoro da riconquistare è la priorità, a partire dal lavoro femminile e da quello per i giovani»
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella durante la cerimonia di consegna delle insegne di Cavaliere dell’Ordine, ha parlato di lavoro, ripresa economica, ma anche di corruzione e legalità. «Non ci rassegniamo al lavoro che manca. Il lavoro da riconquistare è la priorità, a partire dal lavoro femminile e da quello per i giovani», ha detto il capo dello Stato. «Produrre ricchezza per il Paese significa saper produrre lavoro. Il lavoro è il fondamento della Repubblica. Lo è ancora come 70 anni fa, quando i costituenti scrissero l’articolo 1. Non è soltanto il primo dei precetti costituzionali. È elemento fondamentale che regge l’integrità della persona, l’uguaglianza nei diritti, il futuro di libertà dei nostri giovani. Certo, il lavoro è cambiato e cambierà ancora. Non dobbiamo avere paura della innovazione, anzi dobbiamo esserne artefici. Ma il lavoro resta il mastice di un corpo sociale, è il frutto, e insieme, il motore delle molteplici intelligenze, creatività e professionalità, che imprenditori e lavoratori, istituzioni e servizi, scuola e corpi intermedi, sono capaci di esprimere». «La ripresa rappresenta una sfida per tutte le istituzioni e per l’intera società, si continueranno a esprimere opinioni e interessi diversi, ma la società ha bisogno per la sua stessa coesione che tornino a crescere le eccellenze e che vengano colte le potenzialità dell’Italia». «La ripresa è una sfida per chi fa impresa: abbiamo bisogno di imprenditori che mettano in campo nuovi progetti, sappiano scrutare un orizzonte più ampio, sappiano investire». «Legalità e lotta alla corruzione sono condizioni irrinunciabili per la nuova crescita italiana». «Nel Paese «si sta aprendo una nuova stagione. Dobbiamo affrontarla con un di più di consapevolezza delle nostre risorse».