Avanza la West Nile, Febbre del Nilo Occidentale: nel nostro Paese sette nuovi casi, 58 dall’inizio dell’anno, 98 nell’Unione Europea
Segnalati sette nuovi casi in Italia di contagi della febbre del Nilo Occidentale: due nella Provincia di Cremona, due a Mantova, uno a Modena e due in quella di Pavia. Dall’inizio dell’anno sono già 58 i casi di virus nell’uomo confermati in Italia, 98 nell’Unione Europea e 105 nei paesi limitrofi. La Febbre del Nilo Occidentale si è diffusa in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Il virus si sposta a causa degli uccelli selvatici e delle zanzare. Proprio quest’ultime sono le più dannose in quanto una puntura sull’uomo risulta al momento il principale mezzo di trasmissione. Possono essere infettati anche cani, gatti, conigli e altri mammiferi. Si tratta comunque di una malattia che non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Una volta contagiati non vi sono evidenti sintomi, ma il 20% circa presenta sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e sfoghi cutanei. Non è un virus mortale anche se in alcuni casi può diventarlo causando un’encefalite letale (in percentuale, uno su mille). Il presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, Giovanni D’agata, ha detto che “il rapporto settimanale dell’ECDC, sulla febbre del Nilo occidentale comprende la mappa della attuale distribuzione geografica dei casi umani autoctoni segnalati nell’UE e nei paesi vicini, un aggiornamento della situazione e una tabella che presenta i casi nei paesi e le zone colpite”.
Febbre del Nilo Occidentale
La Febbre del Nilo Occidentale, ovvero West Nile (o West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus Wnv (West Nile Virus). Si tratta di un virus facente parte della famiglia dei Flaviviridae, isolato per la prima volta in Uganda nel 1937, nel distretto West Nile, e per tale motivo prende il nome di West Nile.