Giorno 28 agosto il cdm ha deciso che il prefetto di Roma, Franco Gabrielli dovrà essere il “tutore” del sindaco Ignazio Marino. Il suo ruolo è già ben definito: per il Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco sono attesi nella capitale 33 milioni di pellegrini, sarà Gabrielli il “coordinatore”, mentre del Campidoglio sarà il “sorvegliante”. «Io badante o matrigna del sindaco di Roma Ignazio Marino? No, mi sento un leale collaboratore nel rispetto delle reciproche competenze e funzioni». «Il sindaco è uno solo e lo sarà fino a che avrà la fiducia della sua maggioranza e ha il dovere di ripristinare le condizioni di legalità. Nessuno mi ha chiesto di candidarmi a sindaco di Roma. Il Prefetto deve essere una persona terza e questo ruolo deve essere riconosciuto da tutti». Non mancano parole sulle vacanze del sindaco Marino proprio in un momento molto delicato per Roma: «Sicuramente non ha fatto bene a Marino non esserci stato. Ma io rispetto la sua mentalità che è molto da chirurgo e cioè di chi non si risparmia sul lavoro ma quando decide di prendersi una pausa se la prende tutta perché ritiene, secondo me giustamente, che bisogna rigenerarsi». «L’attività di vigilanza attiene alle procedure e il prefetto non entra nelle scelte politiche che rimangono del sindaco esclusivamente. Il Prefetto in questo Paese, per fortuna, non ha i poteri di sciogliere il Comune ma sono del presidente della Repubblica in base all’articolo 141 del Tuel su proposta del ministro dell’Interno. Il ministro Alfano mi ha fatto la lista della spesa e cioè le otto aree individuate dalle commissioni d’accesso».
Per quanto riguarda Mafia Capitale «è molto più complicata di quella della Concordia perché è una vicenda antica che riguarda il Paese, le sue virtù ma le sue tante mancanze. Non penso di avere i numeri per compiere da solo un’imprese del genere anche perché non ho mai creduto all’uomo solo al comando. Questa criminalità si caratterizza per la sua originalità, gli scioglimenti per mafia degli altri comuni fanno riferimento a mafie storiche, si andava al di là del radicamento sul territorio in cui si trovava. La criminalità a Roma ha un ambito ristretto». Sulla decisione dello scioglimento del municipio di Ostia Gabrielli dice che «è stata presa per infiltrazioni di mafie storiche, molto più devastanti».