Johnny Depp è giunto al Festival di Venezia per presentare, fuori concorso, l’ultimo film di cui è protagonista: “Black Mass”, diretto da Scott Cooper, ispirato alle gesta reali del gangster americano, di origini irlandesi, James Joseph Bulger, detto “Whitey”. Per interpretarlo, Depp si è sottoposto ad una trasformazione estrema, comparendo sullo schermo ingrassato, con i capelli bianchi e radi e gli occhi grigi – blu: “Ho sempre voluto essere un caratterista più che un ragazzo da poster – ha dichiarato ieri Depp durante l’affollatissima conferenza stampa – mi è sempre piaciuto dare al pubblico qualcosa di inatteso e di diverso, per sorprenderlo e, soprattutto, per non annoiarlo. Certo, è una prova molto rischiosa e puoi anche sbagliare o fare la figura del cretino, ma è una sfida che ti mette alla prova. Infatti, i miei modelli di riferimento sono sempre stati gli attori che si trasformavano in continuazione, come Marlon Brando, John Barrymore e John Garfield”. Nel film, l’attore dà il volto al boss Bulger, arrestato nel 2011 dopo una lunga latitanza, che nel 1975 diventò il boss assoluto della malavita di Boston con i suoi traffici di marijuana ed altre sostanze stupefacenti. Un criminale incallito e manipolatore, con ben 19 omicidi alle spalle, ma che sconfisse la concorrenza divenendo informatore dell’FBI, sbaragliando la mafia italiana nella sua città. Un personaggio controverso e sociopatico, brutale e spietato con i nemici, ma tenero ed estremamente amorevole con i familiari, oltre che leale con gli amici: “Bulger è una personalità complessa e interessante – ha aggiunto Cooper – mi ha affascinato raccontare questa vicenda proprio perchè si trattava di un personaggio e una storia densa, in cui il bene e il male si fondono. Nella Boston degli anni Ottanta, alcuni criminali non erano distinguibili da chi applicava la legge; e poi, è emozionante vedere Johnny che interpreta Bulger, è un attore che corre rischi che le altre star non si sentono di correre e questo lo rende un grande artista”.