“Vittorio Casamonica non era un camorrista”, ad affermarlo è il nipote di quello che viene considerato il boss dell’omonimo clan malavitoso della zona sud di Roma
Un funerale in stile Padrino è stato organizzato a Roma nella chiesa di Don Bosco per dare l’ultimo saluto a Vittorio Casamonica, considerato il capo dell’omonimo clan malavitoso della zona sud della Capitale. In merito a questa vicenda si è aperto anche uno scontro politico che non accenna a placarsi. Intervistato da SkyTg24, uno dei nipoti di Casamonica, ha detto che “Vittorio Casamonica innanzitutto non era un camorrista, non abbiamo sporcato Roma con i petali di rosa ma abbiamo solo voluto ricordare una persona speciale per noi. Quando è stato messo lo striscione con su scritto ‘Vittorio Casamonica sei il re di Roma’ voleva dire che è il re per noi, che ci ha insegnato tanto ed è stato il numero uno per noi”. Inoltre, “io non vengo qui per parlare della mafia. Sono più di 700 anni che noi stiamo in Italia, abbiamo sempre accompagnato i defunti con i carri funebri e con la banda, lui era un uomo anziano e ha commerciato i cavalli e li amava. La carrozza, le basi musicali non erano segnali mafiosi sono una nostra usanza, una nostra cultura, per l’elicottero abbiamo messo un po’ per uno per fargli un regalo e nessuno ce l’ha vietato. Non è stata suonata solo la musica del padrino, ma anche Paradise e musiche di Frank Sinatra perché lui amava la musica e le aveva chieste prima di morire. La mafia con noi non ci azzecca proprio niente. Noi non siamo mafiosi, Vittorio Casamonica non è mai stato condannato per mafia. Se ha fatto qualche errore l’ha pagato, tra noi c’è il bravo e c’è il cattivo come dappertutto. Sui social network tutti ad attaccare Vittorio Casamonica, ad attaccare noi, a offenderci, non è una cosa bella”.
Secondo un altro nipote “Vittorio Casamonica quando è stato implicato con la banda della Magliana non è mai stato giudicato davanti a una Corte”, e i “Casamonica non hanno mai ammazzato nessuno, non hanno mai stuprato nessuno. Se c’è lo spaccio e se c’è l’usura come c’è in mezzo a noi c’è in mezzo a voi”. A prendere parola anche un’altra nipote che tiene a precisare che lo zio “era onesto, non era un boss, non stava con la mafia o con la Banda della Magliana e non trafficava droga. E’ vero, ha avuto condanne ma chi sbaglia non sbaglia per sempre, state infangando il nome di Vittorio Casamonica”.