Finalmente «la gente sta capendo che la nostra rivoluzione è l’onestà intellettuale», che quando si va a votare «si vota un’idea, non si vota più il personaggio». Ma bisogna «affrettare i tempi» e «andare il prima possibile alle elezioni», queste le parole di Beppe Grillo sulle pagine del Corriere della Sera.
Intervistato dal Corriere della Sera mentre si trova in vacanza con la famiglia, il co-fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo parla come sempre senza peli sulla lingua e attacca in primis la riforma del lavoro del Governo Renzi, il tanto “criticato” Jobs act: questa riforma «ha reso i rapporti sociali disgregati. In Italia si gioca sulla flessibilità delle persone, un esercito di sotto-occupati 24 ore al giorno», ma il «Movimento ha un’altra visione del mondo, il Movimento sta andando bene, la gente sta vedendo che non c’è altra possibilità oltre a noi, sta capendo che la nostra rivoluzione è l’onestà intellettuale. Il nostro problema è il tempo: dobbiamo andare il prima possibile alle elezioni». Secondo Grillo non si può fare «opposizione tutta la vita, non è nel nostro dna. Dobbiamo affrettare i tempi. Anche per questo ci riuniremo a Imola il prossimo 17-18 ottobre, per scambiarci idee». «Piano, piano io e Casaleggio stiamo ai margini, la nostra funzione sarà quella di far rispettare quelle poche regole che ci sono da rispettare». Il prossimo anno ci saranno le votazioni Amministrative ma l’ex comico assicura che non sarà il protagonista della campagna elettorale: «Quest’anno non ho fatto nessun tipo di tour amministrativo ed è andata benissimo lo stesso: la gente sta cominciando a capire che non si vota più il personaggio, si vota un’idea e il Movimento è un’idea di mondo diversa. È un po’ come quelli che una volta votavano il Pci: la gente non votava Natta, ma l’idea che rappresentava».
«I padri fondatori avevano in mente un’altra Europa»
Questa «non è l’Europa che immaginavano i padri fondatori, ma un’Europa di moneta, spread e banche», tiene a sottolineare il leader pentastellato. Abbiamo anche indetto un referendum sull’euro che dovrebbe essere fatto entro la fine dell’anno. Noi dobbiamo essere autonomi come nazione e anche nell’Unione. Il nostro piano B è noto da tempo: nazionalizzare le banche e creare una moneta parallela che almeno per i primi tempi chiameremo lira forte».
«Tornare in Rai non mi è permesso in veste di leader politico»
Dopo aver sostenuto la candidatura nel cda Rai di Carlo Freccero si è parlato di una possibile trasmissione in Rai. «Perché no? È chiaro che in veste di leader politico ciò non sarebbe permesso». «Ci giocheremo il futuro con la banda larga, speriamo diventi fruibile per tutti. La tv generalista forse resisterà qualche anno».
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