E’ morto ieri mattina a Roma Franco Scaglia, giornalista, scrittore e uomo di teatro. Lo ha annunciato la moglie, Mascia Musy. Scaglia aveva 70 anni e per quaranta era stato dirigente della Rai e a lungo presidente di Rai Cinema e del Teatro di Roma. Era anche un prolifico scrittore per il palcoscenico ed aveva vinto il premio Campiello. I funerali si terranno stamattina nella Capitale. Nato a Camogli nel 1944, Scaglia aveva iniziato come giornalista per varie testate come “Il Piccolo”, “Avanti!”, “Il Tempo” e “L’Unità”, per poi continuare in casa Rai dove lavorò al Giornale Radio e a Rai 2, divenendo poi vicedirettore di Radio Rai, condirettore di Rai International, via via fino a diventare presidente di Rai Cinema, carica che ha coperto dal 2004 al 2013. Scrittore di numerose piece per il teatro, aveva vinto il premio Flaiano nel 2012 ed aveva poi continuato a scrivere romanzi di ispirazione cattolica come “Il viaggio di Gesù”, “Il giardino di Dio” e “Cercando Gesù”, fino a “Il gabbiano di sale” e “L’oro di Mosè”, tutte spy stories sui generis con protagonista Padre Matteo, una specie di Indiana Jones francescano. Gran tifoso di calcio e scopritore di nuovi talenti, Scaglia si era poi dedicato ai documentari negli anni di Rai Cinema, scrivendo racconti di viaggio dedicati a Edimburgo, Lisbona e Gerusalemme; proprio alla Terra Santa Scaglia aveva dedicato passione e dedizione, percorrendola in lungo e in largo e documentandola nei minimi dettagli, e in Terra Santa aveva anche deciso di sposarsi. Sarebbe dovuto tornarci per un altro documentario nel maggio scorso, ma la salute già cagionevole glielo aveva impedito. Ma adesso ci tornerà per sempre: la famiglia, dopo i funerali, ha deciso che le sue spoglie saranno sepolte sul monte Nebo, dove Mosè, secondo la Bibbia, aveva avuto la visione della Terra Promessa, luogo che egli amava particolarmente.